La scuola ai tempi del covid-19 registra luci e ombre. Dalla chiusura delle aule, anche nel Viterbese è partita la corsa a riorganizzare le lezioni. Tanta la buona...
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Una disparità che molti Comuni stanno cercando di colmare. Come quello di Tuscania che ha acquistato tablet e pc per i più poveri. Oppure quello di Canepina che ha incrementato il servizio gratuito wifi a tre ore al giorno. Perché, soprattutto nei paesi, la connessione non è stabile. E ancora Oriolo Romano, che partecipa all'iniziativa dei Comuni Virtuosi "Soccorso Digitale", con una raccolta fondi per donare alle famiglie e ai ragazzi senza connessione un tablet e una sim.
Anche chi può, spesso incontra problemi. “Noi non abbiamo una stampante perché sinora non ne sentivamo l’esigenza. Ma adesso è un problema: perché nostra figlia mandi indietro i compiti fatti, dobbiamo ricopiare il file pdf, completarlo, fotografarlo e rispedirlo”, testimonia Roberta, mamma viterbese. Poi, ci sono i genitori in smart working con più figli: “Difficile conciliare i nostri tempi. La mattina il pc di casa serve a me per lavoro. Appena finisco, è corsa per la condivisione con i nostri due bambini per fare i compiti. Le lezioni le seguono dal cellulare della madre, quando indispensabile”, aggiunge Francesco.
Ma i problemi sono anche sul fronte dei docenti. Ed è qui che emerge la seconda tipologia di disparità: i più giovani, abituati a usare le tecnologie, si sono adattati molto più facilmente. I colleghi più avanti con l’età hanno maggiori difficoltà. Soprattutto nelle primarie, spesso ci si limita a telefonare o gruppi whatsapp per mantenere i contatti.
Poi, ci sono gli alunni. “Ho una ragazza che non ho più sentito. L’ho chiamata e mi ha detto che stava pitturando la camera”, racconta una prof delle superiori. Profonde differenze a seconda della scuola: se, ad esempio, al liceo Buratti di Viterbo ogni ora è garantita da lezioni online e la maggioranza degli alunni partecipa, ci sono istituti tecnici dove quasi la metà dei ragazzi è sparita. Ma esistono anche esempi positivi, come l’Alberghiero di Viterbo: “Abbiamo subito elaborato una piattaforma semplice, su cui ognuno carica video, compiti e test di verifica. E tutti riescono a seguire”, assicura l’insegnante Emanuela Dei.
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