«Meno lavoro tra acqua alta e Covid: così suono l'armonica in taxi per dare allegria»

VENEZIA - A fianco dello sportello dell'auto c'è scritto Torino 12, la sigla del suo taxi, ma dal finestrino esce una melodia blues suonata con l'armonica....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - A fianco dello sportello dell'auto c'è scritto Torino 12, la sigla del suo taxi, ma dal finestrino esce una melodia blues suonata con l'armonica. All'interno dell'auto non è la radio a diffondere le note, ma c'è la tecnica di Riccardo Da Re, classe 74, cappello anni 50 e vestito impeccabile. È il codice di abbigliamento del Tassista musicista, anche se lui però non ci sta: «No, musicista è troppo, sono solo un autodidatta, non vorrei che quelli veri si offendessero».


OLTRE LA CRISI Eppure Riccardo è una di quelle belle storie di chi non demorde di fronte ai problemi di tutti i giorni, si lascia le difficoltà alle spalle e trova come impiegare bene i tempi morti del suo lavoro. Coltiva così una passione, regalando qualche secondo di spensieratezza a chi passa in fianco al suo mezzo grazie alle sue doti. «Ho sempre avuto il vezzo dell'armonica, da novembre dello scorso anno, dopo l'acqua granda e il virus, il lavoro è calato notevolmente e così ne ho approfittato per sviluppare la mia tecnica. Con l'aumento delle ore di sosta ho più tempo per praticare il mio interesse», racconta. Da Re è discreto e si definisce una persona che si ispira agli anni 50: «Quando il rispetto delle persone era un valore». Oltre a questo, a caratterizzarlo è un forte, innato desiderio di musica. Da giovane suonava la batteria in una band, poi il lavoro e i turni l'hanno allontanato dal gruppo, senza però fargli dimenticare come appoggiare l'armonica e farne melodia. Nei momenti di pausa a piazzale Roma, all'aeroporto di Tessera, alla stazione, in via Poerio, piazzale Cialdini o all'ospedale di Mestre è possibile ascoltarlo: «Se non do fastidio, perché altrimenti tiro su il finestrino», precisa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino