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PADOVA - Famiglia. Questo è il primo pensiero che ha avuto l'assessore Diego Bonavina quando ha saputo dell'indagine della Procura in merito alla vicenda dello stadio Euganeo. È indagato con il sindaco Sergio Giordani per concussione in quanto pubblici ufficiali: «Ieri ho passato una giornata molto difficile. Avevo il pensiero di rispondere alle persone che mi vogliono bene, quindi la mia famiglia - ha detto Bonavina - Il pensiero grande era spiegare ai miei figli, ai quali ho dato un certo tipo di educazione, ai quali ho sempre detto come ci si deve comportare, e spiegare che oggi mi trovo in questa vicenda credo che sia una responsabilità grossa. I miei figli hanno capito. Ho superato uno scoglio grandissimo».
E poi ha aggiunto, in merito a quanto chiedono a gran voce i partiti di opposizione: «Alle richieste di dimissioni rispondo con un sorriso. So come mi devo comportare, so come mi sono comportato e come mi comporterò. Devo rispondere ai cittadini e risponderò perché è giusto dare una spiegazione di ciò che è successo, o forse di ciò che non è successo. Qualcuno si assumerà delle responsabilità».
L'indagine
La Procura di Padova, a conclusione di un’indagine in corso da tempo sull’appalto del Comune per rifare la curva sud dello stadio Euganeo e la costruzione dei due annessi palazzetti dello sport, su disposizione del G.I.P. aveva delegato alla Finanza 4 misure interdittive: due prevedono la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di due funzionari comunali per 5 mesi e altre 2 impongono il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione per 2 imprenditori, della durata, rispettivamente, di cinque e tre mesi. Nello stesso tempo, è stato disposto il sequestro preventivo del cantiere, ancora aperto, relativo all’opera non completata.
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