Padova. Tornano alla vita gli arredi di Gio Ponti al Liviano: sala dedicata a Concetto Marchesi, il rettore che si oppose al fascismo

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PADOVA - «Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l'acciaio, non è il vetro l'emento più resistente. Il materiale più resistente nell'edilizia è l'arte» (Gio Ponti). Ed è arte che sarà utilizzata, non solo guardata. Questa mattina, 28 settembre, è stata inaugurata l'ala del secondo piano di Palazzo Liviano, sede del Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell'antichità dell'Università di Padova con gli arredi originali di Gio Ponti. La ristrutturazione, che segue quella già fatta a Palazzo Bo, è stata eseguita dallo studio di architettura Rossettini e aveva come obiettivo la valorizzazione del design originale. Spazio dunque al vetro, uno dei materiali preferiti dall'architetto milanese, e ai colori chiari del legno. Sono stati anche recuperati gli stucchi originali. E tutto andando a guardare quei pochi disegni che ha lasciato Gio Ponti.

Spazi quindi dedicati a chi vive l'università, senza mai dimenticare le radici della patavina libertas. La sala principale infatti è dedicata al rettore Concetto Marchesi che nel 1943, con i fascisti alle porte del Bo, fece un appello agli studenti invitandoli a ribellarsi: «Una generazione di uomini ha distrutto la vostra giovinezza e la vostra patria. Voi insieme con la gioventù operaia e contadina, dovete rifare la storia dell'Italia e costituire il popolo italiano».

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Il Gazzettino