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FREGONA - «Ho paura dell'orso: a camminare nei boschi non ci vengo più». Non vuole sentire ragioni la signora Maria: ogni settimana andava col marito a fare una passeggiata proprio nella zona in cui è stato avvistato, nei giorni scorsi, un ursus arctos, sceso probabilmente dalla Slovenia a caccia di cibo. Ora basta. «Mi ha scritto pure adesso un messaggio sul telefono - confida il marito Maurizio Maso, l'idraulico del paese -, la notizia dell'avvistamento l'ha molto preoccupata. Ora speriamo solo che se ne sia andato definitivamente».
A Fregona, in piazza, ieri non si parlava d'altro. L'animale immortalato da una foto-trappola di alcuni cacciatori nei boschi dell'abitato di Sonego e i video che lo ritraggono hanno cominciato a circolare, diventando il centro del dibattito del paese. E c'è chi sostiene siano necessarie soluzioni drastiche: «Queste sono zone frequentate e ci sono troppi animali pericolosi - afferma il signor Giorgio, ex cacciatore -.
INVITO ALLA PRUDENZA
«L'orso è passato in una zona frequentata, dove molti sportivi ma anche tante famiglie vanno a camminare racconta la proprietaria di un esercizio commerciale di Fregona anch'io molto spesso ho attraversato quel bosco, perché è molto bello e permette di vedere bene le montagne. Ora però credo preferirò altri percorsi, magari sceglierò strade asfaltate invece di quei sentieri». Non si tratta dell'unica residente che era solita frequentare quei posti e ora ha deciso per un cambio di itinerario: «Vado nel bosco nel periodo dei funghi - confida Angelo, pensionato -, e un po' di preoccupazione c'è, lo ammetto. Vediamo come vanno le cose, speriamo si allontani presto. Non vorrei davvero trovarmi faccia a faccia con un orso». Sono numerosi gli animali che popolano i boschi del comune sulle Prealpi trevigiane: tanti i caprioli, i lupi e i cinghiali. Troppi, secondo qualcuno: «È pieno di specie pericolose e aggressive, come lupi e cinghiali. Bisogna abbattere qualche esemplare o adottare misure di contenimento. Nelle foreste del Pizzoc caprioli non se ne vedono più, solo carcasse spiega un cacciatore . Ci sono famiglie con bambini, sportivi e turisti che devono avere la possibilità di stare in mezzo alla natura in sicurezza, soprattutto qui, dove ci sono case e borghi». Tra gli abitanti di Sonego e Fregona c'è anche chi non è toccato dalla notizia e non rinuncerà alla propria vita di montagna. Due coniugi che abitano a soli 500 metri dal luogo della fugace apparizione, Giampaolo Marin e Lorena Meneghin, sono rimasti sorpresi, ma restano sereni: «Non pensavamo potesse scendere fin qui, ma sappiamo che si tratta di una casualità. La nostra unica preoccupazione è rivolta ai tanti animali d'affezione che abbiamo, faremo un po' più d'attenzione».
IL SINDACO
«Sappiamo bene che in questo periodo gli orsi, visti i recenti fatti di cronaca, suscitano grande preoccupazione - riporta gli animi alla calma il sindaco Chies -. Abbiamo subito assunto un atteggiamento di cautela per non allarmare la popolazione, non ce ne sarebbe stato motivo: insieme ai carabinieri forestali abbiamo fatto i sopralluoghi e monitorato la zona, si è trattato di un semplice passaggio temporaneo».
Riccardo Benedet
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Il Gazzettino