LA TRUFFA DEL BIOLOGICO Ecco l'anticipazione del servizio di Report che accusa gli imprenditori veneti in Romania

VENEZIA - È bastato cambiare un numero su un certificato per far passare undicimila tonnellate di grano duro convenzionale come biologico. La truffa...

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VENEZIA - È bastato cambiare un numero su un certificato per far passare undicimila tonnellate di grano duro convenzionale come biologico. La truffa è partita da San Paolo Di Civitate, provincia di Foggia. Gli enti che dovevano e potevano controllare sulla vendita se ne sono accorti sei mesi dopo, quando il grano è diventato semola e poi pasta spedita in tutto il mondo. Che cosa succede se poi si scopre che il grano non era biologico? Bisogna ritiralo dal mercato, ma dopo mesi è già cotto e mangiato.

L’inchiesta di Report di Bernardo Iovene in onda questa sera, lunedì 10 ottobre, alle 21.30 su Rai 3 esplora il mondo dei certificatori e si sviluppa in Romania dove alcuni enti di certificazione italiani sono stati sospesi perché certificavano come biologici prodotti da imprenditori veneti trattati con fitosanitari e pesticidi. Gran parte del grano biologico che consumiamo arriva dai paesi dell’Est.
Bernardo Iovene si è trasformato in imprenditore agricolo per ricostruire come è stato possibile che in cinque anni siano transitate 350 mila tonnellate di falso biologico in Italia. A vigilare su tutto c’è il ministero delle Politiche agricole, ma proprio nel ministero e nel posto cruciale potrebbero annidarsi relazioni pericolose.

Nell'anticipazione video di Report è stato intervistato anche l'imprenditore Massimo Roncon, dell'azienda agricola "Grains" di Arre (Pd), che invece produce produce granaglie biologiche da oltre 25 anni e che ha spiegato nel servizio come funziona veramente il biologico e che nulla ha invece a che vedere con le truffe oggetto del servizio televisivo. Roncon ha, a titolo personale, risposto ad una domanda del giornalista, chiarendo in modo chiaro il perché negli anni scorsi molti imprenditori italiani siano andati a sviluppare coltivazioni biologiche in Romania, evidenziando che tale sviluppo è stato determinato dal fatto che gli agricoltori italiani non volevano convertire le proprie produzioni dal tradizionale al biologico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino