Tentano il furto, ma l'allarme li mette in fuga

Tentato furto andato male giovedì sera a Pieve di Soligo alla...

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Tentato furto andato male giovedì sera a Pieve di Soligo alla concessionaria “Fratelli Barisan” di Livio e Federico, in via Quartier del Piave. L’allarme perimetrale ha messo in fuga due ladri che volevano rubare alcune delle auto migliori parcheggiate nell’autofficina e autosalone che opera dal 1995. «Erano da poco passate le 20 - racconta Giulia Barisan, figlia di uno dei due titolari che si occupa dell’amministrazione - Gli uomini della vigilanza ci hanno chiamato per avvertirci che c’erano due malintenzionati all’interno del parcheggio. Dai video che abbiamo visionato assieme ai carabinieri giunti subito dopo che li abbiamo allertati, si vedono due individui travisati forse da dei passamontagna, che sono scesi da una station wagon. Avevano entrambi uno zaino. Sono entrati armati di piede di porco e si sono diretti verso le 124 Abarth, le auto più ambite sul mercato nero, sia dei pezzi di ricambio che per il loro valore commerciale. Appena hanno sentito l’allarme se la sono data a gambe, mentre il terzo complice, con l’auto, si avvicinava per recuperarli prima dell’arrivo delle forze dell’ordine e dei vigilantes». Non e’ la prima volta che i ladri prendono di mira la concessionaria. L’anno scorso entrando dal retro, i ladri si erano introdotti nottetempo per rubare alcune auto. Avevano tagliato la rete di recinzione. L’allarme allora non aveva funzionato ma il furto non era riuscito perché gli impianti di accensione delle auto erano stati disattivati. Non è escluso che possa trattarsi della stessa banda dell’altra sera. «L’anno scorso l’allarme non era scattato - ricorda Giulia - Si sono avvicinati alle solite auto, quelle più di pregio senza riuscire comunque a mettere in moto nessun veicolo. Rimane comunque un senso di insicurezza che questi episodi lasciano a chi li subisce. Speriamo che abbiano capito che tra telecamere e allarmi perimetrali le possibilità di mettere a segno un furto qui sono molto remote». Ora i video sono al vaglio delle autorità.

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Il Gazzettino