Dalla Finlandia la "tastiera" che trasforma il bullismo in inclusione

Un altro spunto arriva dalla scuola finlandese. Contro il bullismo e il linguaggio offensivo, arriva la tastiera che cambia il modo di scrivere degli studenti. Se a qualcuno di...

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Un altro spunto arriva dalla scuola finlandese. Contro il bullismo e il linguaggio offensivo, arriva la tastiera che cambia il modo di scrivere degli studenti. Se a qualcuno di loro dovesse venire voglia di digitare parole cattive nei confronti di un compagno di classe, infatti, ecco la tastiera che riconosce e trasforma la parola di odio in qualcosa di diverso e meno "doloroso". Si chiama "The Polite Type", il "Carattere Educato", il software (o meglio il font) che se installato nei computer delle nostre scuole potrebbe aiutare a cambiare il modo di scrivere dei ragazzi invitandoli alla riflessione.


Il cyberbullismo nasce con le parole e con le parole lo si combatte. La TietoEVRY spiegano le linee guida di un progetto che ha entusiasmato i paesi scandinavi: «Volevamo creare un ambiente più inclusivo e grazie a questo font open source forse siamo riusciti a spiegare le dinamiche e il pericolo del cyberbullismo tra gli adolescenti». Kia Haring, responsabile della comunicazione dell'azienda finlandese, racconta del lavoro fatto insieme alla Children & Youth Foundation in Finlandia e lo studio digitale Great Apes: «Gli incontri sociali dei giovani si svolgono sempre più spesso online, cosa che rende il cyberbullismo un fenomeno più comune. Questa iniziativa rileva il linguaggio offensivo e indirizza l'utente a una scelta migliore, a parole più "miti".
 


Il carattere "polite" è stato creato per riconoscere e trasformare il cyberbullismo e l'incitamento all'odio. In pratica, è più difficile scrivi parole odiose in lingua inglese - spiega Haring - perché "The Polite Type" le sostituisce automaticamente con parole più inclusive» Insomma basta scaricare e installare (gratuitamente) il font nei vostri dispositivi per vedere all'opera questa intuizione sociale/digitale: «Il nostro scopo è promuovere l'uguaglianza e l'inclusione. Vogliamo che i bulli riflettano sulle parole che usano e scoprano l significato reale che c'è dietro di esse. Inclusione, diversità e massimo rispetto per le persone è al centro dei nostri valori. Spero che la nostra causa - conclude Haring - possa funzionare come campanello d'allarme sui rischi del bullismo». (a cura di Cristiano Sala) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino