Volontario missionario, sparo alla gamba in Kenya: «Salvo per miracolo»

La missione di Sultan Hamud
SCHIO - È finita l’apprensione dei fedeli del movimento mariano Regina dell’Amore di San Martino per Silvio Bertelli, veronese 63enne di Pressana, imprenditore...

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SCHIO - È finita l’apprensione dei fedeli del movimento mariano Regina dell’Amore di San Martino per Silvio Bertelli, veronese 63enne di Pressana, imprenditore di Rovereto di Guà nel settore della fotoceramica, che è a casa in convalescenza dopo avere rischiato la vita sabato 5 gennaio in una selvaggia aggressione in Kenya.


Da volontario dell’associazione mariana “Opera dell’amore” l’imprenditore era nel Paese africano per dare una mano nella missione a Sultan Hamud, fondata nel 1994 dal movimento mariano di Schio grazie al terziario francescano Tiziano Zanella. Arrivato in Kenya il 1. gennaio per una settimana di volontariato in missione assieme alla moglie Daniela Dalla Palma e altre due coppie di amici nel corso del viaggio in auto verso la missione Silvio Bertelli è stato aggredito a Nairobi, derubato e ferito con un colpo di pistola a una gamba da una banda di malviventi.

L’amico e pure volontario nella missione in Kenya Cesare Bellame di Zermeghedo ha seguito con apprensione la vicenda. «Silvio - racconta - ora è nella sua casa di Pressana, ma ha visto la morte in faccia il 5 gennaio con una brutale aggressione da parte di balordi che probabilmente hanno agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Purtroppo nel corso nel viaggio da Nairobi, dove Silvio con la moglie e gli amici avevano visitato un seminario e incontrato il vescovo, verso la missione di Sultan Hamud il fuoristrada dove viaggiavano ha avuto un guasto. Si è reso così necessario il ricorso a un’officina, dove per ripararlo sono rimasti fermi da mezzogiorno alle 19 circa. Poco prima di partire c’è stata la violenta aggressione a mano armata, i veronesi con la minaccia di morte sono stati rapinati del contante e un balordo dagli occhi stralunati ha sparato un colpo di pistola a una gamba di Silvio Bertelli, per puntargli poi la pistola al torace e fuggire: soccorso prontamente da un amico che con un laccio emostatico ha fermato l’emorragia è stato ricoverato in ospedale a Nairobi, dove il giorno successivo i medici gli hanno estratto la pallottola».


Silvio Bertelli può ritenersi miracolato. «In effetti è così, la pallottola per un solo centimetro non ha reciso l’arteria femorale. Tragedia sfiorata». Mercoledì 9 gennaio Silvio Bertelli con moglie e amici è rientato a casa, con un passaggio obbligato all’ospedale di Negrar per una visita e una medicazione dove ha ricevuto la conferma di essere uscito “miracolato” dalla feroce aggressione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino