Famiglia sfrattata, i volontari trovano una sistemazione provvisoria

Valbrenta, intervento per lo sfratto. Nel riquadro Gianni Moro
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VALBRENTA. «Lo sfratto ha messo in evidenza una situazione drammatica che ha colpito una famiglia in gravi difficoltà che stiamo cercando di risolvere, nonostante i numerosi ostacoli, per non lasciarla in mezzo ad una strada», ha commentato il presidente dell’associazione di volontariato Valbrenta Solidale, Gianni Moro. La vicenda, in seguito alla sentenza esecutiva di sfratto, riguarda la famiglia di I.C., 49 anni, originario del Senegal ma cittadino italiano, residente in Valbrenta da quasi 20 anni, impossibilitato a far fronte al pagamento dell’affitto dell’abitazione, a Carpané, gestita dalla Scalabrini Società Cooperativa Edilizia, «perché disoccupato o con lavori saltuari e precari, con la moglie bisognosa di continua assistenza sanitaria».

 
I due figli della coppia, stante le attuali condizioni economiche e sanitarie, si trovano da mesi dagli zii in Senegal e i genitori non li vedono da mesi. «Quando siamo venuti a conoscenza della situazione è stato come un fulmine a ciel sereno - prosegue Moro. – Dopo vari tentativi andati a vuoto, visto la drammaticità del caso, con risvolti sanitari molto preoccupanti dei quali da diverso tempo la nostra associazione si sta occupando, Valbrenta Solidale e la Caritas Vicariale si sono offerte di pagare l’affitto per un paio di mesi in attesa di sviluppi, ma la Cooperativa scalabriniana ha rifiutato, ed ha anche respinto la richiesta di un incontro. Ci siamo rivolti al sindaco di San Nazario, il quale ci ha informato che verificherà attraverso il fondo di solidarietà eventuali future disponibilità finanziarie».

La situazione, però, stante l’esecutività dello sfratto previsto, non consente margini per i temporeggiamenti e di conseguenza «questa mattina i volontari di Valbrenta Solidale e Caritas Vicariale sono intervenuti per aiutare la famiglia a smontare e trasportare i pochi mobili dell’abitazione momentaneamente nel magazzino comunale, per evitare che eventuali sigilli al fabbricato ne impedissero poi l’utilizzo, mentre i due coniugi saranno ospitati in una locanda di Valstagna per un paio di giorni e poi, in attesa di una soluzione consona, provvisoriamente trasferiti in un alloggio in località Sasso Stefani». «Ringrazio tutte quelle persone che si stanno adoperando - ha dichiarato I.C. - per trovare una soluzione in questo momento molto difficile per la mia famiglia».


Per le altre tre famiglie soggette allo sfratto, pare siano state trovate delle soluzioni alternative dagli stessi interessati. «La situazione degli sfratti, purtroppo, a causa delle precarie condizioni economiche e lavorative, sta coinvolgendo sempre più famiglie - ha sottolineato Giuliano Chimento, responsabile del Centro di Ascolto della Caritas Vicariale Valstagna-Fonzaso - ed è una emergenza che riguarda tutto il territorio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino