Allarme bomba in tribunale: individuato l'autore, 50enne denunciato

L'intervento dei CC in tribunale a Borgo Berga
VICENZA - I carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale, assieme ai colleghi delle compagnie di Vicenza e Schio, hanno individuato l'autore...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VICENZA - I carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale, assieme ai colleghi delle compagnie di Vicenza e Schio, hanno individuato l'autore della telefonata anonima che lo scorso 21 luglio, attorno all'ora di pranzo, aveva annunciato al centralino dell'Arma la presenza di un ordigno, in grado di esplodere, presso il tribunale di Borgo Berga: si tratta di un uomo di 50 anni, italiano, residente nell’Alto Vicentino, pregiudicato, il quale è stato denunciato per procurato allarme e tentata interruzione di un ufficio pubblico.


La conseguente attività d’indagine condotta dai carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto dott.ssa Canova, ha consentito dapprima di determinare il luogo dal quale era stata effettuata la chiamata, una cabina telefonica pubblica situata all’interno della sala d’attesa della fermata degli autobus di viale Milano a Vicenza, e successivamente di arrivare all’identificazione, grazie all’ausilio di alcune immagini del sistema di videosorveglianza cittadino, dell'autore della telefonata anonima.

Da quanto è emerso il 50enne infatti, in quella stessa mattinata, si stava recando in Tribunale quando ha deciso di effettuare la chiamata, con l’intento verosimilmente di sospendere le attività del palazzo di giustizia. La “brillante” idea non solo non gli ha permesso di conseguire il suo scopo, ma sicuramente gli comporterà serie conseguenze giudiziarie. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino