Sit-it in base Usa, tensione in città

Un'immagine della protesta di questa sera
VICENZA - Momenti di paura e fuggi fuggi generale durante la protesta di questa sera all'esterno della caserma americana "Del Din", organizzata da un gruppo di...

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VICENZA - Momenti di paura e fuggi fuggi generale durante la protesta di questa sera all'esterno della caserma americana "Del Din", organizzata da un gruppo di manifestanti nel giorno in cui negli Stati Uniti si vota per l'elezione del nuovo Presidente. Il presidio "No dal Molin" e altre associazioni avevano organizzato una passeggiata popolare intorno alla Base Usa "Del Din", iniziata poco dopo le 21 dal terreno che per anni ha ospitato il tendone del presidio, in via Ponte del Marchese, ai confini tra i comuni di Caldogno e Vicenza.

 

Il corteo, formato secondo una stima da 150-200 persone, ha percorso il breve tratto sino alla rotatoria, per poi superare il ponte del Marchese e quindi procedere lungo via Sant'Antonino. Qui il gruppo si è fermato all'altezza della rete di delimitazione, nel posto in cui alcuni anni fa venne tagliata la stessa rete per entrare. Dopo aver fatto rumore con le pentole, un gruppetto di loro, formato da una cinquantina di elementi, si è staccato, iniziato un lancio di fuochi artificiali in direzione della caserma "Del Din", dove poi la quasi totalità dei razzi sono esplosi.

Verso coloro che hanno sparato i razzi dall'interno della base Usa, sono stati lanciati come risposta alcuni lacrimogeni da parte di agenti del reparto mobile della Polizia, che si era sistemato per l'appunto all'interno della caserma "Del Din". I lacrimogeni hanno costretto i manifestanti, con gli occhi arrossati e mal di gola, a ritornare sui loro passi. Attorno alle 22 l'interno gruppo era rientrato al punto di partenza: al momento non risultano esserci feriti. In tarda serata la Digos ha confermato che non si registrano feriti nè danni.

«Nella notte delle elezioni statunitensi - la nota dei "No Dal Molin", emessa nel pomeriggio di oggi - scegliamo di tornare intorno al perimetro della base Usa: lo facciamo per segnalare ancora una volta con forza che, dopo 10 anni di occupazione militare contro la volontà popolare, non ci facciamo incantare nè da Trump nè dalla Clinton, stesse facce della stessa medaglia. Per coloro che sognano città di Pace l’unica soluzione è che le truppe se ne vadano e che le servitù militari vengano dismesse ed utilizzzate per scopi civili!». «La passeggiata dell’8 novembre - il "grido di battaglia" dei manifestanti - è una tappa intermedia della campagna contro la guerra nei dieci anni dal Si di Romano Prodi al Dal Molin».


Emblematico a tal proposito le locandine dell'evento di questa sera, saranno visibili anche in alcuni striscioni. «Clinton or Trump? Facce diverse, stesso problema, stessa soluzione: Soldiers Go Home!» ma anche in riferimento al decennale dell'ok del Governo «La terra si ribella alle basi di guerra! Verso il 16 Gennaio 2017. #vicenzasisolleva» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino