MALO - C'era anche una moschea, utilizzata per il culto islamico, nel mega-capannone a Malo, in via Leonardo da Vinci 51, suddiviso in quattro parti, separate tra loro,...
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I poliziotti hanno portato a termine l'inchiesta dopo una soffiata, seguita da una serie di appostamenti e pedinamenti. Ieri mattina è scattato il blitz che ha portato all'arresto di tre uomini, che si trovavano all'interno, che devono rispondere del reato di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti. In carcere al San Pio X di Vicenza, in attesa dell'interrogatorio, sono ora rinchiusi Daniele Massignani, 32 anni, residente a Brogliano, ritenuto il capo-banda visto che era colui che aveva firmato il contratto d'affitto nel gennaio scorso, ex elettricista, incensurato. Con lui anche Michael Robert Visonà, 31enne, di Valdagno, anch'egli senza precedenti e Klajdi Vuksani, 31 anni, di origine albanese ma residente a Valdagno, già condannato nel 2009 per spaccio di droga.
All'interno della porzione di capannone - in quelle a fianco si trovano per l'appunto una moschea, un'autofficina e una ditta di legnami - gli agenti hanno rinvenuto un sofisticato e professionale laboratorio clandestino usato come serra della marjiuana: oltre alla droga pronta per essere spacciata, trovati bulbi di canapa indiana già piantati in attesa di una nuova produzione, ma anche una sofisticata attrezzatura composta da lampade, climatizzatori, ventole, impianti di irrigazione e concimi.
Nel capannone, diviso in quattro locali, gli investigatori hanno scoperto il sofisticato laboratorio per la coltivazione e la confezione della droga, accanto ad una moschea, un'autofficina e a una ditta di legname in via Da Vinci. All'interno sono stati sequestrati dieci chili di marijuana già raccolta e 500 bulbi di canapa indiana già piantati e pronti per essere coltivati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino