Inquinamento della falda, la Miteni «30 milioni di investimenti per i Pfas»

VICENZA - Investimenti complessivi per 30 milioni di euro, dei quali metà già elargiti nei decenni scorso e il restante previsti in futuro, per combattere...

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VICENZA - Investimenti complessivi per 30 milioni di euro, dei quali metà già elargiti nei decenni scorso e il restante previsti in futuro, per combattere l'inquinamento da Pfas. E' questa la strategia annunciata oggi, nella sede di Confindustria Vicenza, dai vertici della Miteni Spa, l'industria di Trissino nell'occhio del ciclone per la vicenda legata alle falde acquifere, ma anche al centro di un esposto del comune di Arzignano e di un'interrogazione del Movimento Cinque Stelle.


A dare tutte le spiegazioni è stato il neo amministratore delegato dell'industria Antonio Nardone che ha relazionato sulle iniziative dell'azienda, a partire dall'accessibilità al nuovo sito www.miteninforma.it che «è aperto a tutti i cittadini e alle istituzioni e consente di rivolgere qualsiasi domanda su questi temi: da parte nostra abbiamo raccolto le più frequenti e ci sono già le risposte pubblicate. Siamo probabilmente l'unica azienda chimica che rende pubblici i dati dell'attività e i parametri di emissione. Siamo sereni, crediamo di non avere responsabilità. E da quello che sappiamo non ci risulta ci siamo indagini in corso: l'unica, contro ignoti, risaliva al 2013 ma è stata archiviata».
 


«La Miteni - ha spiegato Nardone - vanta 50 anni di esperienza sui Pfas, siamo sicuri di essere all'avanguardia e davanti a tutti. Da parte nostra, nel ribadire la disponibilità a partecipare con la nostra conoscenza ai tavoli tecnici istituzionali, non ci sentiamo responsabili dell'inquinamento esistente in Veneto. Dati anormali sono emersi nel Bassanese e nel Trevigiano, è chiaro che le sostanze inquinamenti non possono risalire la corrente».

«Nei giorni scorsi - ha poi aggiunto Nardone - abbiamo presentato il progetto riguardante la bonifica del sito (un paio di milioni di investimento, ndr.), ora attendiamo il via libero degli enti proposti. Per queste sostante noi disponiamo già di una barriera idraulica, dotata di filtri a carboni attivi, ma siamo pronti ad inserirne altre due, molto sofisticate dal punto di vista tecnologico». 

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Il Gazzettino