VICENZA - È stata condannata a quattro mesi di reclusione e ora, a causa della sua situazione di infermità, sconterà la sua pena agli arresti domiciliari in...
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Come spiegato dalla Squadra Mobile di Vicenza, che segue la vicenda, la condanna è stata emessa, nella giornata di ieri, dal tribunale di Trento, per un'accusa di resistenza a pubblico ufficiale aggravata relativa a un episodio accaduto, proprio nel capoluogo trentino, nell'aprile dello scorso anno. La donna, che di fatto è senza una casa e che i parenti non vogliono prendere con sé, dovrà scontare la sua reclusione all'Istituto Salvi di corso Padova, dov'era stata trasferita lo scorso febbraio direttamente dal San Bortolo, dove la sua presenza stava creando notevoli disagi ai degenti e a coloro che si recavano per le visite o per trovare i pazienti.
Nei giorni scorsi la Maier, paralizzata per un problema spinale, è stata protagonista, suo malgrado, di un fatto increscioso: proprio al Salvi era stata fatta una piccola colletta per garantire alla donna, tramite la Caritas, alcuni capi di vestiario e un paio di scarpe. Ma tutto è stato portato via da una parente che era andata a trovarla nello stesso istituto.
. «Per me non cambia nulla» ha commentato la 47enne, che continua a chiedere l'elemosina anche nella casa di riposo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino