Rassegne mediche in Fiera. Zaia: «Profughi? Governo tour operator»

Il taglio del nastro di oggi pomeriggio a Vicenza
VICENZA - Sono state inaugurate oggi pomeriggio, in Fiera a Vicenza, le edizioni 2016 di Medit e Pharmait, manifestazioni a carattere nazionale dedicate...

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VICENZA - Sono state inaugurate oggi pomeriggio, in Fiera a Vicenza, le edizioni 2016 di Medit e Pharmait, manifestazioni a carattere nazionale dedicate all’innovazione e allo sviluppo tecnologico nei comparti della sanità e della farmacia, organizzate da Fiera di Vicenza con il patrocinio della Regione del Veneto e in collaborazione con Arsenàl.It, ossia il Centro veneto Ricerca e Innovazione per la sanità digitale.

 
Il taglio del nastro, avvenuto all’interno del Padiglione 7, ha visto la presenza, tra gli altri, del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, mentre la Fiera di Vicenza era rappresentata dal presidente Matteo Marzotto e dal direttore Corrado Facco, che hanno portato il loro saluto agli espositori e ai protagonisti dei due Saloni, aperti sino a domani sera. Ricco il programma di eventi con 50 convegni totali (26 di Medit e 24 di Pharmait), a cui si aggiungono laboratori e speed speech di 15' all’Arena dell’Innovazione. Novità di questa edizione, i 4 percorsi di visita dell’Arena espositiva: sanità Km 0, farmacia del futuro, eHealth e cardiologia. Oltre 80 aziende espositric, 20 le startup e 4 le fablab.

Prima del taglio del nastro, parlando con i giornalisti, il Governatore del Veneto Zaia si è soffermato sulla vicenda profughi dopo l'annuncio di nuovi arrivi in Veneto. «Il nostro Governo - le sue parole - è diventato un tour operator, visto che i due terzi degli immigrati che arrivano non sono profughi. I veneti non hanno problemi ad ospitare una persona che scappa dalla morte e dalla fame, lo abbiamo già fatto in passato. Nessuno si ricorda più le grandi immigrazioni dall'Albania, dalla Romania, dalla Bulgaria, dalla Cecoslovacchia e dal Nord Africa. Ma se tu non mi garantisci che è davvero un profugo, vuol dire che stai portando qui gente che ha sicuramente bisogno di lavorare, ma prima vengono i nostri».
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Il Gazzettino