Evasione fiscale seriale: la Gdf confisca mega-villa e suv per 1.4 milioni

La villa posta sotto sequestro e ora confiscata
VICENZA - Una mega-villa con ampio giardino e un potente suv (modello Chrysler 300C Tourign 3.0 V6), per un valore complessivo di circa 1.4 milioni di euro, di proprietà di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VICENZA - Una mega-villa con ampio giardino e un potente suv (modello Chrysler 300C Tourign 3.0 V6), per un valore complessivo di circa 1.4 milioni di euro, di proprietà di un soggetto ritenuto "fiscalmente pericoloso", sono stati confiscati dalla Guardia di Finanza di Vicenza. I beni era stati sottoposti a sequestro già nei mesi scorsi e attualmente gestiti da un amministratore giudiziario.


Il provvedimento di confisca è stato adottato su richiesta della Procura della Repubblica di Vicenza all’esito di complesse indagini condotte dalle Fiamme Gialle della tenenza di Schio, che avevano permesso di delineare la sussistenza dei requisiti necessari per l’applicazione delle misure di prevenzione previste dalla legislazione antimafia cioè la “pericolosità sociale” di un soggetto, amministratore di una società operante nel recupero dei rottami metallici, derivante da condanne per reati fiscali e pendenze di vario genere con l’amministrazione finanziaria, nonché dall’ingente sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio rientrante nelle sue disponibilità.

L’operazione aveva preso l’avvio dallo sviluppo degli esiti di una verifica fiscale conclusasi con la constatazione di un’evasione dell’Ires per oltre 10 milioni di euro e la denuncia del relativo amministratore. La verifica fiscale e le indagini avevano permesso, tra l’altro, di ricostruire un ingegnoso sistema volto a far apparire intestati a società nazionali controllate da società estere diversi beni immobili in realtà riconducibili alla disponibilità dell’amministratore. L’aggressione ai patrimoni illeciti rappresenta un’importante strategia per la polizia economico-finanziaria, onde sottrarre il profitto a quanti si arricchiscono indebitamente, danneggiando la collettività. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino