«Divieto di velo e burka», mozione di Berlato in consiglio regionale

Donne in burka
SANTORSO/VENEZIA - “No a burka e velo” è quanto Sergio Berlato, ex europarlamentare e ora consigliere regionale per Fratelli d’Italia, ha chiesto alla Regione Veneto...

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SANTORSO/VENEZIA - “No a burka e velo” è quanto Sergio Berlato, ex europarlamentare e ora consigliere regionale per Fratelli d’Italia, ha chiesto alla Regione Veneto perché faccia pressione al governo nazionale per imporre la riconoscibilità del volto delle persone quando sono all’aperto. In proposito c’è una legge in Italia, promulgata negli anni di piombo del terrorismo, che dovrebbe regolare la questione: la 152 del 22 maggio 1975, recante «Disposizioni a tutela dell'ordine pubblico» che all'articolo 5 dispone che «È vietato l'uso di caschi protettivi o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. Il divieto si applica anche agli indumenti. È in ogni caso vietato l'uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino”.




L’attentato a Parigi di venerdì 13 novembre di matrice islamica ha fatto riesplodere vecchie polemiche sull’uso in Italia del velo e del burka e il 56enne Sergio Berlato che risiede a Santorso, presidente in Regione della terza commissione consiliare permanente, ha presentato a palazzo Ferro Fini una mozione per chiedere che sia impedita una qualsiasi forma di copertura del viso che renda non riconoscibile la persona.



“Gli attentati terroristici che hanno recentemente colpito l’Europa, tra cui quelli di Parigi hanno aumentato - il giudizio di Berlato - il senso di insicurezza da parte dei cittadini anche in Italia. L’aumento della criminalità e di situazioni di incertezza impongono misure di prevenzione che devono essere applicate, soprattutto nei luoghi aperti al pubblico. La sicurezza è diventata una delle priorità dei cittadini del Veneto e del resto dell’Italia che pretendono una maggiore protezione delle propria incolumità e di quella dei propri familiari, oltre a un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine”.



La soluzione più pratica da attuare? “Esiste un articolo di legge (152/75 ndr) che vieta a chiunque di girare mascherato in luogo pubblico e un altro che prevede di vietare di rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico. La crescente richiesta di maggiore sicurezza da parte dei cittadini impone quindi una sistematica applicazione di questa normativa, anche in casi in cui si è in presenza di persone che indossano qualsiasi mezzo di travisamento del volto e dell’identità, compresi il velo e il burka. È necessario adeguare la normativa vigente alle mutate esigenze di ordine pubblico e alla crescente richiesta di sicurezza anche modificandola, per prevedere il divieto di indossare qualsiasi indumento o mezzo di travisamento del volto, compresi velo e burka”. La parola passa ora al consiglio regionale che discuterà la mozione firmata da Sergio Berlato.



Vittorino Bernardi Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino