Targa in ricordo di Attilio, l'eroe che morì per salvare vite nel Brenta

Valbrenta. Targa Attilio Cornale
VALBRENTA - Cinquant’anni fa Attilio Cornale, 45 anni, sacrificò la vita nel tentativo di salvare dalle acque del Brenta il figlio ed un altro ragazzo e...

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VALBRENTA - Cinquant’anni fa Attilio Cornale, 45 anni, sacrificò la vita nel tentativo di salvare dalle acque del Brenta il figlio ed un altro ragazzo e l’Associazione Nazionale Marinai Italiani e l’amministrazione comunale lo hanno ricordato con una targa posta nella passerella che unisce le due sponde del fiume Brenta e i comuni di Valstagna e Cismon del Grappa, nella contrada di Collicello.


«Attilio Cornale, Medaglia d’Argento al Valore Civile, marinaio sommergibilista che, in uno slancio di altruismo e di amore paterno, ha sacrificato la vita nel disperato tentativo di salvare suo figlio ed un altro ragazzo dalle acque del Brenta», è quanto riportato nella targa posizionata sul ponte con una solenne cerimonia, alla presenza dei sindaci e amministratori dei due comuni e numerosi rappresentanti veneti, trentini e nazionali dell’Associazione Nazionale Marinai Italiani e la benedizione di don Roberto. Era il 27 giugno 1964 quando Attilio Cornale, nel disperato tentativo di salvare il figlio Giuliano e l’amico Alberto Bertucci in difficoltà tra i vortici del Brenta, perse con loro la vita. Un fatto drammatico che sconvolse l’intera Valle del Brenta.

La cerimonia sul ponte che unisce la Valle
«Questa significativa cerimonia, doveroso riconoscimento all’estremo gesto di grande altruismo di una persona che ha sacrificato la propria vita - ha anticipato il sindaco di Valstagna, Carlo Perli, - ci dà l’input per ricordare ogni anno la memoria di Attilio Cornale, il figlio Giuliano e l’amico Alberto».

«Tutti noi marinai, in particolare i sommergibilisti - ha ricordato l’avvocato Mele, vice presidente Anmi, - siamo qui perché si consegna alla storia il nome e l’operato di un nostro fratello, il sommergibilista Attilio Cornale, che non solo ha compiuto il suo dovere in tempo di guerra, ma ha saputo manifestare le sue virtù anche e soprattutto in tempo di pace. Ci inchiniamo alla memoria di Attilio Cornale, ammirati dal suo coraggio, commossi dal suo gesto, a lui uniti da quel vincolo imperituro che lega gli uomini di mare».


«Un atto d’amore verso la vita - ha sottolineato il sindaco di Cismon, Luca Ferazzoli. - E non esiste amore senza solidarietà, ha ricordato don Roberto, e aggiungerei senza unità. E questo ponte, collegando Cismon a Valstagna, rappresenta una prova concreta dell’unità della Valle. L’unità rappresenta un valore assoluto che non può lasciare spazio ai campanilismi che si sono trasformati da amore verso la propria comunità, in odio verso le altre.» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino