Unioni civili, primi “sì” a settembre: ecco i corsi “prematrimoniali” Arcigay In cattedra anche la senatrice Filippin

Una delle manifestazioni promosse dall'Arcigay per le unioni civili
VICENZA - Via libera alle unioni civili. A Vicenza le cerimonie saranno consentite dal 5 settembre. E Arcigay inizia a organizzare corsi "prematrimoniali".  Nel...

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VICENZA - Via libera alle unioni civili. A Vicenza le cerimonie saranno consentite dal 5 settembre. E Arcigay inizia a organizzare corsi "prematrimoniali".  Nel frattempo si potranno presentare le domande, ammesse dal 22 agosto, cioè 15 giorni prima della celebrazione. A distanza di qualche mese dall'entrata in vigore della legge, in comune è tutto pronto per il primi «sì» davanti all'ufficiale di stato civile. Le sedi delle cerimonie saranno le stesse di quelle dei matrimoni civili: la sala degli Stucchi di palazzo Trissino, la terrazza e nella domus della basilica palladiana, la sala dello Zodiaco del Chiericati, il giardino e l'odeo dell'Olimpico e l'auditorium di villa Guiccioli.

 
«È un segnale che Vicenza dà per la parificazione dei cittadini, contrapponendosi ad altre amministrazioni che vogliono invocare l'obiezione di coscienza, peraltro non prevista in questo ambito», commenta Everardo Dal Maso, consigliere comunale delegato alle pari opportunità. «Le unioni civili - ricorda Filippo Zanetti, assessore alla semplificazione e innovazione - si costituiranno attraverso una cerimonia pubblica di fronte all'ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni. Seguirà la trascrizione dell'atto nel registro provvisorio».

L'appuntamento è molto atteso anche dall'Arcigay che, per informare i futuri coniugi, ha deciso di promuovere i corsi “prematrimoniali”, ovvero un ciclo di 3 incontri al polo giovani B55 con avvocati e politici. Il primo è previsto il 26 settembre, alla presenza, tra gli altri, della senatrice bassanese Rosanna Filippin. Tra gli argomenti, i contenuti e gli aspetti pratici della legge. «Quello delle unioni civili - sottolinea Mattia Stella, presidente provinciale dell'Arcigay - è un istituto destinato a creare un mutamento sociale inevitabile. Sembrano molte le coppie interessate a unirsi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino