Nuova Valsugana, altra picconata Unione Montana boccia il progetto

Consiglio Unione Montana Valbrenta
VALBRENTA - Bocciato all’unanimità dal consiglio dell’Unione Montana Valbrenta il progetto della Nuova Valsugana in project financing. Palazzo Guarnieri ha...

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VALBRENTA - Bocciato all’unanimità dal consiglio dell’Unione Montana Valbrenta il progetto della Nuova Valsugana in project financing. Palazzo Guarnieri ha ribadito, con un documento illustrato all’assemblea dalla presidente della commissione territorio e ambiente Chiara Nichele e applaudito dal pubblico in sala, il dissenso al progetto preliminare della superstrada a pedaggio “in quanto non è funzionale alla risoluzione delle criticità viabilistiche della Valbrenta, è totalmente insostenibile dal punto di vista ambientale e finanziario, presenta enormi criticità idrogeologiche e compromette le attività di sviluppo agri-turistico e di tutela del paesaggio, le uniche in grado di offrire un futuro al territorio del Canale di Brenta”.


La serata in Unione Montana

Bocciata anche la scelta operativa del project financing che “si è dimostrata fallimentare, privatizzando di fatto fondamentali assi del sistema infrastrutturale”. La giunta dell’UM sarà impegnata ad ottenere chiarimenti dall’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti in merito al progetto in questione, “a fronte delle ultime novità sulle priorità nella programmazione regionale e agli accordi con la provincia di Trento”. UM e comuni dovranno inoltre “pretendere la riqualificazione e l’ammodernamento dell’esistente statale 47 e delle linea ferroviaria Bassano-Trento, indipendentemente da accordi sulla realizzazione di altri assi infrastrutturali”.


La riqualificazione della viabilità esistente dovrà “non solo garantire maggiore sicurezza e fluidificazione del traffico, risolvendo le strozzature e criticità delle località Merlo e Carpané, ma mitigare gli impatti esistenti nei confronti delle aree abitate e di interesse turistico o di vulnerabilità ambientale, sulla base di un programma d’intervento coerente con le politiche di sviluppo turistico e di contrasto allo spopolamento”. Qualsiasi intervento infrastrutturale dovrà essere in primis una risorsa per il territorio e “concertato con le amministrazioni locali".  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino