ROMA - Tre stranieri, due tunisini e un egiziano, sono stati espulsi «per contiguità agli ambienti dell'estremismo islamico» e accompagnati nei paesi di...
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Hanno invece 40 e 41 anni i tunisini espulsi. Il primo era già emerso all'attenzione nel 2009 per i suoi contatti con un esponente di un gruppo di tunisini dediti allo spaccio di droga e riconducibili ad ambienti estremisti. L'uomo, detenuto a Vicenza, era parte di un sodalizio di connazionali attivo nella divulgazione del messaggio radicale. Di indole violenta, informa il Viminale, «aveva tentato di evadere per ben due volte e si era distinto per avere una spiccata capacità nell'influenzare gli altri detenuti sui quali esercitava il suo forte carisma».
Alla notizia dell'attentato compiuto nel settembre del 2017 presso la stazione di Parsons Green della metropolitana di Londra, «era stato notato raccogliersi in preghiera in un orario per lui inusuale, tale da far ritenere il rito una sorta di compiacimento per l'attacco terroristico».
L'altro tunisino, con numerosi precedenti per immigrazione illegale e falsificazione di documenti nonché destinatario di tre provvedimenti di espulsione, era emerso all'attenzione dell'antiterrorismo francese in quanto in contatto con diversi estremisti islamici gravitanti intorno alla moschea Belsunce di Marsiglia, alcuni dei quali andati a combattere nel teatro siro-iracheno.
Il Gazzettino