Terrorismo islamico, tunisino espulso: in carcere radicalizzava gli altri

L'attentato alla metro di Londra nel 2017
ROMA - Tre stranieri, due tunisini e un egiziano, sono stati espulsi «per contiguità agli ambienti dell'estremismo islamico» e accompagnati nei paesi di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - Tre stranieri, due tunisini e un egiziano, sono stati espulsi «per contiguità agli ambienti dell'estremismo islamico» e accompagnati nei paesi di origine. Lo fa sapere il ministero dell'Interno. L'egiziano, 38 anni, era già detenuto a Enna per associazione a delinquere e violazione della normativa sull'immigrazione. Era sottoposto a monitoraggio carcerario per aver esultato alla notizia dell'attentato compiuto nel 2016 al mercato di Natale di Berlino dal terrorista Anis Amri. Sono 332 i cittadini espulsi dal gennaio 2015 ad oggi, di cui 95 nel 2018.


Hanno invece 40 e 41 anni i tunisini espulsi. Il primo era già emerso all'attenzione nel 2009 per i suoi contatti con un esponente di un gruppo di tunisini dediti allo spaccio di droga e riconducibili ad ambienti estremisti. L'uomo, detenuto a Vicenza, era parte di un sodalizio di connazionali attivo nella divulgazione del messaggio radicale. Di indole violenta, informa il Viminale, «aveva tentato di evadere per ben due volte e si era distinto per avere una spiccata capacità nell'influenzare gli altri detenuti sui quali esercitava il suo forte carisma».

Alla notizia dell'attentato compiuto nel settembre del 2017 presso la stazione di Parsons Green della metropolitana di Londra, «era stato notato raccogliersi in preghiera in un orario per lui inusuale, tale da far ritenere il rito una sorta di compiacimento per l'attacco terroristico».


L'altro tunisino, con numerosi precedenti per immigrazione illegale e falsificazione di documenti nonché destinatario di tre provvedimenti di espulsione, era emerso all'attenzione dell'antiterrorismo francese in quanto in contatto con diversi estremisti islamici gravitanti intorno alla moschea Belsunce di Marsiglia, alcuni dei quali andati a combattere nel teatro siro-iracheno. Rintracciato il 12 febbraio scorso ad Anzio, il 41enne era stato fermato e accompagnato presso il Cpr di Torino e rimpatriato a Tunisi. Il 6 agosto 2018, l'uomo era stato nuovamente rintracciato ad Anzio e arrestato per aver violato il divieto di reingresso sul territorio nazionale. 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino