Truffa del venditore ambulante di condizionatori, sequestrata villa con piscina

Truffa del venditore ambulante di condizionatori, sequestrata villa con piscina
VICENZA - Il Tribunale del Riesame di Vicenza ha confermato il sequestro di beni per oltre 310 mila euro operato dalla Guardia di finanza nei confronti del responsabile di una...

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VICENZA - Il Tribunale del Riesame di Vicenza ha confermato il sequestro di beni per oltre 310 mila euro operato dalla Guardia di finanza nei confronti del responsabile di una frode fiscale, residente nella zona di Schio. Lo scorso mese i finanzieri della tenenza  scledense, nell'ambito dell'operazione "Freezer" avevano dato esecuzione ad un provvedimento cautelare di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale berico, Massimo Gerace, sottoponendo a sequestro conti correnti e 2 immobili - una villa con piscina sita nel comune di Riccione ed un complesso immobiliare di pregio sito nel comune di Schio - per un valore complessivo pari a 311 mila euro.


Le indagini erano state avviate all’esito di un controllo fiscale condotto dalle Fiamme Gialle scledensi nei confronti di una persona fisica, risultato essere un venditore ambulante nei mercati settimanali dell’Alto Vicentino e legale rappresentante di una società di diritto sanmarinese. Nel corso del controllo fiscale i finanzieri avevano richiesto più volte all’interessato – poi risultato essere una“testa di legno” – l’esibizione della documentazione riferita alla società san marinese.


Le Fiamme Gialle scledensi avevano attivato su tutto il territorio nazionale una serie di riscontri, interpellando un centinaio di clienti che, nel tempo, avevano effettuato acquisti dalla sedicente società Sanmarinese. E’ quindi emerso come i clienti nazionali avessero concluso l’acquisto di climatizzatori, per oltre 1,1 milioni di euro, recanti il marchio di un’impresa dell’Alto Vicentino riferibile all’amministratore di fatto della sanmarinese. L’acquisto era concluso a mezzo di agenti in tutto e per tutto legati alla società nazionale, i pagamenti erano effettuati su rapporti bancari accesi in Italia e, per l’assistenza, i clienti si rivolgevano direttamente a dipendenti della società dell’Alto Vicentino. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino