TRISSINO - Come annunciato ieri sera dal segretario generale della Cgil di Vicenza e provincia Giampaolo Zanni, oggi i lavoratori della Miteni hanno deciso di effettuare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In una nota congiunta, resa nota nel primo pomeriggio di oggi, i segretari generali della Cgil Veneto e di Vicenza, Christian Ferrari e Giampaolo Zanni, e dei segretari generali della Filctem-Cgil regionale e vicentina, Michele Corso e Giuliano Ezzelini Storti chiedono «l’immediata apertura del sequestro dei beni mobili e immobili della Miteni, sia in Italia che all’estero, per veder tutelati, i lavoratori, i cittadini e per veder risanato un territorio devastato dalla totale irresponsabilità di chi in questi anni ha fatto finta di non sapere e vedere». «Arroganza e assenza totale di responsabilità sociale - aggiungono i rappresentanti sindacali - sono gli unici comportamenti che guidano le Società, siano esse italiane o multinazionali, il caso Miteni ne è la conferma. Ma noi non ci stiamo e faremo valere i nostri diritti».
Sulla vicenda è intervenuto oggi il Coordinamento Acqua Libera dai Pfas - che congloba diverse associazioni tra cui Perla Blu Legambiente Cologna Veneta, Rete Gas vicentina, Associazione No alla Centrale di Montecchio Maggiore, Acli Montagnana, Acqua Bene Comune Vicenza, Comitato vicentino No Ecomafie, ViVerBio Gas Lonigo, Legambiente Creazzo, Legambiente Valle Agno, Legambiente Veneto e Gas Prova - che in una nota esprime «il proprio sconcerto e forte preoccupazione nell’apprendere che il cda della Miteni Spa ha deliberato di rinunciare alla procedura concordataria e di presentare istanza di fallimento al Tribunale di Vicenza». «Stupiscono in particolare le ragioni addotte dall'azienda che, anziché far fronte e farsi da carico delle pesanti responsabilità sull’inquinamento da Pfas, intende scaricare tale costo sulla collettività, sottraendosi ai propri obblighi di risanamento e bonifica».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino