Nuovi inquinanti alla Miteni, stop agli impianti che li producono

L'ingresso della Miteni di Trissino
TRISSINO - Nuovo allarme per la Miteni Spa di Trissino da parte del Comitato tecnico istituito dalla Regione Veneto per supportare le amministrazioni competenti nelle...

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TRISSINO - Nuovo allarme per la Miteni Spa di Trissino da parte del Comitato tecnico istituito dalla Regione Veneto per supportare le amministrazioni competenti nelle attività di bonifica dell'industria vicentina. Nel corso dell'ultima riunione, tenutasi giovedì pomeriggio, è stato evidenziato come «nella relazione presentata dalla ditta Miteni richiesta dalla Provincia di Vicenza non ha fornito elementi soddisfacenti ed esaustivi. Sono state trovate evidenze di una nuova sostanza nelle acque sotterranee del sito su cui insiste la ditta - denominata C6O4, altra sostanza perfluorurata - di cui è stata già informata la competente autorità sanitaria locale».


«A tale proposito - viene poi precisato - è stata condivisa con la Provincia di Vicenza la necessità dell’immediata sospensione delle attività degli impianti di produzione utilizzati per questa sostanza, in attesa delle valutazioni di competenza, nelle more delle ulteriori analisi che Arpac sta effettuando oggi stesso in accordo con la Procura di Vicenza. Il Comitato Tecnico segnalerà alla Commissione tecnica regionale “Seveso”, alla conferenza di servizi per l’Aia, alla conferenza di servizi per la bonifica e alla sanità regionale i nuovi elementi emersi nel corso di questa riunione, al fine di consentire agli enti competenti l’adozione dei provvedimenti che saranno ritenuti necessari. L'Arpav continuerà ad effettuare le verifiche già in atto al fine di acquisire ogni elemento utile all’immissione di ulteriori provvedimenti, i cui primi esiti sono previsti entro il 20 agosto 2018».

Tra i vari punti c'è una nota positiva del Comitato tecnico che precisa che «è stato verificato che grazie all’immediata azione congiunta di Regione e Provincia, le lavorazioni relative al composto noto come Gen-X non costituiscono più fonte di rischio».
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Il Gazzettino