L'ultimo saluto a Giovanni Stefani. Il dolore della figlia Erika, ministro agli affari regionali

Erika e Giovanni Stefani
TRISSINO - Una nutrita presenza di forze dell'ordine, ma nessun ministro a causa di un importante vertice a Montecitorio convocato nelle ultime ore, per i funerali del...

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TRISSINO - Una nutrita presenza di forze dell'ordine, ma nessun ministro a causa di un importante vertice a Montecitorio convocato nelle ultime ore, per i funerali del padre di Erika Stefani, Ministro agli affari regionali e alle autonomie, Giovanni Stefani, morto tragicamente una decina di giorni fa in Algeria durante la terza tappa di un rally nel deserto, travolto dal quad che guidava. Circa 800 le persone presenti oggi pomeriggio nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo a Trissino, per l'occasione gremita all'inverosimile e incapace di contenere tutti.


Il Governo era rappresentato da Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato della Repubblica e dai sottosegretari al Ministero dell'economia e delle finanze Massimo Bitonci e alla salute Luca Coletto. Presenti tra gli altri, il Governatore del Veneto Luca Zaia e altri rappresentanti della Regione, numerosi parlamentari della Lega (ma anche di altri partiti) e altri esponenti del Carroccio e una quindicina di sindaci di tutto il Veneto. L'entrata e l'uscita dalla chiesa della bara è avvenuta in mezzo a un "corridoio" formato dai giocatori dell'Hockey Trissino (società di hockey pista di cui "Gianni" Stefani è stato per molto tempo prima direttore sportivo e poi presidente) con le stecche alte. La stessa bara è stata preceduta dal labaro del Motoclub Cornedo 1956, sodalizio di cui faceva parte: presenti anche un gruppo di motociclisti con le pettorine dell'Africa Ecorace, altra manifestazione motoristica a cui aveva partecipato.


Alla messa, celebrata da don Fabio Tambara, amico di famiglia, ex cappellano di Trissino e ora parroco dell'unità pastorale Alta Val Chiampo e da don Lucio Mozzo, parroco dell'unità pastorale di Trissino e Castelgomberto,  Erika Stefani, provata dalla perdita dell'amato padre, che l'ha sempre sostenuta e sorretta, era in prima fila assieme al fratello e alla madre. La bara è giunta da Arzignano, dove negli ultimi due giorni era stata allestita la camera ardente e dove in mattinata era avvenuta la visita dell'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino