Tre caprioli e un cinghiale strangolati nel bosco in lenta agonia

Tre caprioli e un cinghiale strangolati nel bosco in lenta agonia
ARCUGNANO - Probabilmente è una crudele forma di bracconaggio: due caprioli, un maschio e una femmina gravida, sono morti assieme di lenta agonia nell’area boschiva...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ARCUGNANO - Probabilmente è una crudele forma di bracconaggio: due caprioli, un maschio e una femmina gravida, sono morti assieme di lenta agonia nell’area boschiva di Arcugnano, strangolati da lacci di metallo posizionati da mani umane tra le piante. Fili sottili, praticamente invisibili tra la vegetazione, che hanno catturato e ucciso i due caprioli di passaggio nel bosco. A trovare giovedì le carcasse è stato un cittadino a passeggio che ha informato la polizia provinciale e l’associazione “Difesa Natura 2000 Colli Berici” con il presidente Bertillo Conte a postare su Facebook delle foto con le carcasse dei due caprioli e un duro commento. «Scusate se le immagini sono un po’ forti, quando ti trovi davanti a scene del genere mandi a fanc… il mondo intero e non ci sono parole per classificare individui che fanno queste cose». Parole che hanno scatenato il popolo del web con post di attacco al presunto cacciatore. È stato il terzo ritrovamento nel mese di marzo ad Arcugnano dopo un primo capriolo e un cinghiale morti con la stessa tecnica. Del posizionamento nel bosco dei fili metallici, potenzialmente pericolosi anche per l’uomo, si sta occupando la polizia provinciale perchè si tratta di una forma di cattura e caccia illegale.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino