Dopo 45 anni via il traliccio tra le case Olivo: «Liberato quartiere Cristallo»

Dopo 45 anni via il traliccio tra le case Olivo: «Liberato quartiere Cristallo»
ROMANO D'EZZELINO - I tecnici della Terna si arrampicano come climber. Caschetto e protezioni. Poi smontano i bulloni ed ecco che dall'ecomostro, come lo chiama Massimo...

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ROMANO D'EZZELINO - I tecnici della Terna si arrampicano come climber. Caschetto e protezioni. Poi smontano i bulloni ed ecco che dall'ecomostro, come lo chiama Massimo Ronchi, si stacca la punta, imbragata dalla gru. E' come un grande gioco del meccano. Il traliccio alto 40 metri, che ormai da 45 anni salutava ogni mattina e sera gli abitanti di quartiere Cristallo a Fellette, finalmente china la testa e sparisce. Verrà rottamato sparendo dalla circolazione.




Come il gioco del meccano:

via i bulloni, giù la punta






E' il terzo, l'ultimo a cadere dopo che l'amministrazione ha sotterrato la linea che da inizio anni Settanta girava con il suo carico elettrico prima sul parco, poi sulle teste dei residenti. Sempre nei limiti di legge, per carità, ma è indubbio che per decenni abbia guastato la qualità della vita dei residenti, che oggi sono circa 1400, un decimo della popolazione di Romano, costretti a convivere con brutte strutture a due palmi da casa e con le linee considerate pericolose e foriere di campi elettromagnetici a pochi metri dai loro nasi.



Il quartiere "liberato"





Ci sono voluti dieci anni per portare a termine l'affaire, perchè si sono dovute stipulare molte convenzioni con i privati, ha spiegato il sindaco Rossella Olivo, la quale non ha mancato di sottolineare il pasticcio fatto negli anni '70: "I tralicci c'erano già, gli hanno fatto sotto i condomini". E l'assessore Massimo Ronchi rincara: "Vorrei dire che c'erano solo i tralicci, le linee elettriche, e gli alberi e learee verdi. Poi su quelle proprietà si costruì con una quantità mai vista prima a Romano".



L'amministrazione si fa anche un po' di pubblicità e buona immagine: l'occasione è ghiotta. Ma è una verità che il Cristallo ha dovuto convivere con i fili sospesi a pochi metri sulle case, ma anche con il sistema di smaltimento dei reflui rimasto a lungo senza soluzioni igienicamente ideali, risolto con l'impianto fognario pure quello. E ci furono proteste e manifestazioni contro chi voleva costruire in modo ancora più massiccio.



Un mlione e quattrocento mila euro tirati fuori dalle casse comunali per mettere la parola fine alla questione, con i lavori eseguiti da Terna. Interrate le linee, poi prima giù il pilone a nord del quartiere, poi quello su via Marze, adesso questo, l'ultimo, in piena zona abitata. Al suo posto ci sarà una bella aiuola e un arredo urbano migliorato, promettono. La linea a media tensione riemerge in zona via Marze, fuori quartiere, per andare a dare corrente a siti artigianali e industriali e non solo romanesi. Finora Terna, il braccio operativo di Enel, non era intervenuta perché si riteneva non ci fossero rischi per la salute. Ora la scelta politica degli amministratori. Ad assistere all'abbattimento del brutto monumento tutta la giunta, con l'ingegnere Nicola Ferracin di Terna spa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino