«In Toscana 100 denunce per truffa»: nuove indagini sulla banca, 7 indagati Dieci filiali passate al setaccio a Prato

Il procuratore vicentino Cappelleri e la sede pratese di Popolare Vicenza
VICENZA - «Ci sono almeno 100 denunce per truffa da parte di risparmiatori indotti a comprare azioni». Lo si è appreso dalla Procura di Vicenza dopo le perquisizioni partite...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VICENZA - «Ci sono almeno 100 denunce per truffa da parte di risparmiatori indotti a comprare azioni». Lo si è appreso dalla Procura di Vicenza dopo le perquisizioni partite in Toscana sulle filiali della Banca Popolare di Vicenza. Si tratta di un fascicolo separato rispetto a quello principale dell'inchiesta per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza che vede indagati l'ex presidente Gianni Zonin e altri cinque manager. Il procuratore Antonino Cappelleri ha confermato che anche a Vicenza esiste un fascicolo parallelo nel quale l'ipotesi di reato contestata è quella di truffa.


Ci sono - secondo il procuratore - almeno un centinaio di denunce di altrettanti risparmiatori. Tutti sarebbero stati indotti a sottoscrivere pacchetti di azioni della banca vicentina in occasione della richiesta di mutui o fidi, e tutti lamentano di essere stati indotti in errore. La procura berica, con i pm Salvadori e Pipeschi, è impegnata nell'esame di ogni singola posizione e nella individuazione dei dipendenti della banca, dei direttori e dei manager che avrebbero operato per ogni singolo caso. Bisognerà accertare quanta autonomia potessero avere le persone allo sportello o nell'ufficio delle singole filiali rispetto alle direttive che
arrivavano dal management dell'istituto. La truffa poi non può essere solo collegata alla perdita di valore dell'azione, ma deve essere dimostrata come serie di artifici e raggiri messi in atto scientemente per danneggiare i risparmiatori. Ed è questo quello che i magistrati stanno facendo, per ora senza che nessuno figuri nel registro degli indagati.

In Toscana nelle ultime ore numerose filiali della banca vicentina, l'istituto di credito più importante della provincia di Prato dopo che cinque anni fa ha acquisito la Cassa di risparmio di Prato, sono state perquisite dagli uomini della Guardia di Finanza in tutta la regione. L'inchiesta della Procura di Prato ipotizza il reato di estorsione da parte dei dirigenti della banca nei confronti di alcuni clienti imprenditori. In particolare, le denunce degli industriali alla procura riguarderebbero la modalità di vendita di azioni bancarie negli ultimi anni. L'inchiesta al momento vede indagati sette dirigenti.


Nelle filiali perquisite - cinque in città e altre cinque fuori da Prato (Montemurlo, Agliana, Altopascio, Pistoia e Lucca) - sono stati acquisiti documenti utili all'inchiesta. Il fascicolo è seguito dal procuratore Giuseppe Nicolosi e dal sostituto procuratore Laura Canovai. «Abbiamo offerto ed offriremo come sempre la nostra piena collaborazione alle indagini». Così la Banca popolare di Vicenza ha commentato la perquisizione della decina di sue sedi ad opera della guardia di finanza nel Pratese.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino