Torna la protesta contro l'accoglienza dei profughi: «Basta imposizioni»

Torna la protesta contro l'accoglienza dei profughi
VICENZA - «Siamo stanchi delle imposizioni della prefettura». Torna la protesta contro quello che definiscono il «caos dell'accoglienza». Protagonista...

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VICENZA - «Siamo stanchi delle imposizioni della prefettura». Torna la protesta contro quello che definiscono il «caos dell'accoglienza». Protagonista il popolo di facebook che ruota attorno alla pagina “Vicenza ai vicentini”Il 19 novembre alle 10 i simpatizzanti promuoveranno un presidio in piazza Biade, davanti alla prefettura. «Ma sono invitati tutti i vicentini - precisano - E' ora di dire basta». Al centro della contestazione, la presenza dei migranti sul territorio. Oggi sono 2300, ma il numero è destinato ad aumentare. «E' un business - tuonano i responsabili del gruppo - Nel 94% dei casi la domanda di asilo viene bocciata». Insomma, a pochi giorni dal corteo organizzato a Povolaro di Dueville contro il progetto della prefettura - poi ritirato anche per l'opposizione del comune - di realizzare un hub per 80 stranieri, ecco un'altra manifestazione per dire «no alla malagestione del problema profughi».

 
Il tutto a poche ore dall'annuncio della diocesi che in seminario sono arrivati 36 richiedenti asilo. Si tratta di africani provenienti da Camerun, Ghana e Nigeria che verranno seguiti dalla Croce rossa. Sul tema, il portavoce della Chiesa berica don Alessio Graziani è chiaro: «Ribadiamo la volontà di continuare sulla strada delle piccole accoglienze diffuse, progettate in accordo con Caritas e prefettura. I parroci non possono agire senza o contro le comunità. Le parrocchie raramente hanno ambienti adeguati ad accogliere queste persone. E' impensabile usare gli oratori o i patronati frequentati da bambini e ragazzi. Diverse sono invece le possibilità degli ordini religiosi».

Nel frattempo a 200 migranti che vivono a Vicenza - in attesa dello status di rifugiato - il comune ha consegnato un attestato per aver lavorato gratis per 3 mesi per la cura della città. In queste settimane un altro gruppo, composto da un centinaio di stranieri, è impegnato nelle piccole manutenzioni e nella pulizia di parchi e strade. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino