«Tav a linea quadruplicata si mangia 80 edifici e alberi». Torna la protesta

«Tav a linea quadruplicata si mangia 80 edifici e alberi». Torna la protesta
VICENZA - A Vicenza sfila il treno della protesta. Il 5 dicembre, alle 15.30, in piazza Castello passerà il convoglio "mangia case". Rigorosamente di cartone. Si tratta della...

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VICENZA - A Vicenza sfila il treno della protesta. Il 5 dicembre, alle 15.30, in piazza Castello passerà il convoglio "mangia case". Rigorosamente di cartone. Si tratta della nuova manifestazione dei No Tav contro l'Alta velocità.


La scelta del luogo non è casuale. In piazza Castello sorge la sede di Assindustria che, insieme alle altre categorie economiche del territorio, appoggia l'ipotesi dell'attraversamento in città con stazione in zona Fiera. "Per l'interesse di pochi si mangiano case e alberi", accusano i promotori della manifestazione, ovvero il comitato popolare dei Ferrovieri, quello dei cittadini di Vicenza est e Civiltà del verde. "Gli industriali sono tra i primi sostenitori del treno veloce per trarre profitto e speculare sul territorio con i soldi pubblici", aggiungono.

Lo squalo mangia tutto ...


Insomma, la tregua successiva al vertice di palazzo Trissino con l'ammistrazione comunale sembra durata poco. "E' necessario continuare ad agire come abbiamo fatto rafforzando la diffusione delle informazioni - spiegano i manifestanti -. Abbiamo aperto un dialogo con il comune dopo tanta fatica, ma non diamo nulla per scontato. E' necessario tenere alto il livello di attenzione proprio perché gli impegni assunti non vengano disattesi".

Il Tav è visto insomma come un mostro "destinato a mangiare abitazioni e paesaggio". Di qui la contestazione, che si annuncia vivace e chiassosa: "Riprodurremo i rumori del treno e dei cantieri".
Intanto la giunta prende tempo per definire costi e impatto ambientale. Se da una parte pare certo il quadruplicamento della linea, restano invece da definire questioni cruciali come le fermate (In Fiera o nella stazione attuale). Il progetto, in altre parole, è ancora in evoluzione. Il fronte contrario all'Alta velocità ribadisce che le risorse per realizzare l'opera non ci sono e che è più utile rinnovare i binari esistenti, evitanto spese insostenibili e danni ambientali.

A quantificare le spese è Alessandro Fracasso, un cittadino che non ha mai nascosto la propria contrarietà al progetto Tav. "Verranno abbattuti 80 edifici tra case, condomini e fabbriche. Bisogna prendere anche in considerazione l'acquedotto euganeo-berico che corre in affiancamento alla ferrovia e non può certamente essere sepolto. I limiti di rispetto ferroviario verranno rivisti e coinvolgeranno nuove abitazioni, provocandone l'inevitabile svalutazione e bloccando i terreni accanto alla ferrovia".


E conclude: "Ai fautori della quadruplicazione ricordo che il giochino non è semplice. Un conto è progettare i binari su computer, un altro è l'apertura dei cantieri accanto a una Milano-Venezia in piena attività". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino