VICENZA/BASSANO - (Cs) I cantieri sono tanti e tutti aperti. Non si sa fino a quando, anche se il governatore Luca Zaia parla di tratto Breganze Bassano aperto nel 2018. Ma in...
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«Il closing finanziario non c'è, è dal 2013 che ne parlano, ma a tutt'oggi non si sa dove e come trovare le risorse finanziarie per procedere. E tutto si è basato su uno studio dei flussi di traffico effettuato appena un anno prima, nel 2012. Ma la cassa depositi e prestiti già allora era sfavorevole a investire. Hanno sondato anche le piccole banche venete, hanno trovato zero nonostante avessero messo in campo anche JpMorgan» è stato detto. E Follesa ha aggiunto che Zaia sta affidando un altro studio per comprendere meglio i flussi in prospettiva.
Ora anche la consigliera regionale dem Alessandra Moretti mette i puntini sulle "i" dei piani tariffari: «La Pedemontana sarà un'opera che non collegherà solo una vasta zona industriale ma anche un'area sociale e cittadina importante. Come abbiamo sempre detto, anche se le tariffe verranno decise da un'autorità indipendente, è necessario che su questo tema ci sia la massima chiarezza: alcune categorie di cittadini dovrebbero essere esentati dai pedaggi, così come peraltro era previsto dal progetto iniziale» ha spiegato la Moretti. «Il presidente Zaia si impegni al massimo per garantire che a pagare non siano lavoratori, studenti e pensionati - ha ribadito la consigliera del Pd -. Come ha correttamente indicato il Pd provinciale vicentino, vanno tutelati il lavoro, i proprietari espropriati e l'ambiente. Ho già chiesto che la Regione coinvolga i sindaci del territorio interessato dal percorso della superstrada attraverso un tavolo tecnico, per un confronto trasparente sulle esigenze dei cittadini».
Tornando alla riunione di Bassano, dove il senatore M5s Enrico Cappelletti ha ricordato che i costi sono lievitati dai 7/800 miliioni di inizio secolo ai tre miliardi attuali, è tornata in primo piano la situazione degli espropri ancora indietro con gli indennizzi. Matilde Cortese, la proprietaria di Pianezze San Lorenzo che chiamò i carabinieri all'arrivo delle ruspe conferma che la sua posizione a credito non è cambiata: «Il 20 dicembre sono andata alla Sis, alla sede di Cassola, ad accompagnare un altro cittadino che voleva sapere qualcosa sugli indennizzi. E non mi hanno fatto entrare. Ho dovuto telefonare al dirigente regionale Fasiol il quale ha chiamato la Sis ordinando di aprirmi le porte...». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino