Ventitreenne lascia 3 video alla moglie e si impicca in casa

Tragedia
POJANA MAGGIORE – La comunità pojanese sconvolta per il suicidio di un 23enne, sposato e papà di una figlia in tenera età. È stato un suicidio...

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POJANA MAGGIORE – La comunità pojanese sconvolta per il suicidio di un 23enne, sposato e papà di una figlia in tenera età. È stato un suicidio maturato nel tempo e terribilmente pianificato, perché il giovane papà prima di impiccarsi in casa martedì sera ha registrato tre video e scritto una lettera per la moglie. Materiale che è il testamento morale del giovane, utilizzato per spiegare il gesto, salutare moglie e figlia, formulando i nomi delle persone che a suo dire l’hanno costretto a chiudere con la vita per il male che gli hanno procurato.


Un dramma familiare straziante: martedì mattina la moglie uscendo per il lavoro gli avrebbe detto come gli altri giorni “ciao, ci vediamo stasera alla solita ora”. Colpito dal male di vivere il giovane, che aveva gia pianificato l’estremo gesto, a metà mattina ha accompagnato la figlia dai nonni materni per recarsi da un ferramenta ad acquistare un gancio, dove fare scorrere la corda del cappio. Rientrato a casa il giovane si è chiuso all’interno a chiave, bloccando la serratura, per registrare con uno samrtphone i tre con il video e scrivere la lettera alla moglie. Prima di porre fine alla sua vita ha inviato un sms alla moglie perché non entri in casa assieme alla figlia.

Un messaggio che ha terrorizzato la moglie che alle 18 è tornata a casa con una zia del marito, trovata la porta d’ingresso bloccata l’ha sfondata per entrare nell’appartamento e cadere della disperazione nel vedere il marito con un cappio al collo. Le due donne hanno cercato di rianimarlo per chiamare il 118, con i sanitari del Suem a giungere sul posto per certificare il decesso. Sulla vicenda stanno indagano i carabinieri della locale stazione che hanno sequestrato video e lettera per capire i motivi del suicidio del 23enne che era bene inserito nella comunità pojanese.      Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino