VICENZA - Quasi sei richieste di aiuto al giorno. Crisi, disoccupazione, redditi bassi, sfratti. A Vicenza la povertà è in aumento. Lo confermano i dati...
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Quelle ammesse finora sono poco pù di 500, ma l'iniziativa ha offerto una mappatura del bisogno. Dal confronto tra dati Istat e proiezioni statistiche, il comune ipotizza che alla data di scadenza della misura - 31 dicembre 2019 - le famiglie con Isee inferiore a 3mila euro all'anno saranno 700, 175 delle quali madri sole con figli. Complessivamente si tratta di 2200 persone, di cui 1500 minori, ovvero lo 0,7% dei residenti dei 39 comuni. «Accanto al 25% di famiglie che riusciranno a avere il beneficio, c'è una fetta di popolazione che non è in grado di ricevere assistenza: mi riferisco ai cinquantenni lontani dalla pensione, alle persone in fragilità estrema, agli stranieri privi di carta di soggiorno di lunga durata - commenta Isabella Sala, assessore alla comunità e alla famiglia - La scelta come conferenza dei sindaci è stata quella di inviare comunque tutte le domande all'Inps, anche a fronte di un possibile diniego».
Per beneficiare del sostegno, nel nucleo deve esserci un minorenne o un disabile o, ancora, una donna incinta. Il comune raccoglie le richieste attraverso gli sportelli di Vicenza, Sandrigo e Noventa Vicentina e le trasmette all'Inps per le verifiche. In cambio del contributo, i nuclei devono aderire a un piano personalizzato di uscita dallo stato di miseria che consenta loro di riconquistare gradualmente l'autonomia. Informazioni allo 0444222555 o alla mail sia@comune.vicenza.it. Il fenomeno della marginalità si legge anche attraverso i numeri delle presenze nei tre moduli abitativi - 15 posti letto - allestiti dall'amministrazione comunale dietro il teatro Comunale. Dal 20 dicembre, giorno in cui sono state aperte, le strutture mobili hanno ospitato in media 12 senzatetto per notte. Secondo palazzo Trissino in città sono almeno una quarantina le persone che vivono per strada. Nonostante i contatti di polizia locale e servizi sociali, non accettano alcuna forma di accoglienza. In loro soccorso vanno le unità di strada che donano alimenti, bevande calde, vestiti e coperte. Frequenti i blitz della polizia locale che portano alla scoperta di giacigli di fortuna ricavati, in molti casi da stranieri, in edifici abbandonati.
Durante le feste di Natale per le famiglie in difficoltà, in una quarantina di supermercati della provincia sono state raccolte 23 tonnellate di generi alimentari. L'iniziativa, battezzata “Riempimi di gioia”, ha visto la donazione di pasta, sughi, pelati, latte, caffè, sale e biscotti. Tremila i nuclei che verranno aiutati attraverso servizi sociali e parrocchie. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino