Strade a pezzi, 100 domande l'anno di risarcimento: una su 2 a buon fine

L'assessore Michela Cavalieri, seconda da destra, con i tecnici comunali
VICENZA - C'è chi si fa male cadendo dalla bicicletta, chi scivola a causa del ghiaccio o delle foglie non rimosse, chi inciampa in una buca. Episodi che, a Vicenza,...

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VICENZA - C'è chi si fa male cadendo dalla bicicletta, chi scivola a causa del ghiaccio o delle foglie non rimosse, chi inciampa in una buca. Episodi che, a Vicenza, accadono quasi quotidianamenteUn centinaio quelli che, nel 2015, sono stati segnalati agli uffici del comune con tanto di domanda di risarcimento per sinistri e infortuni riportati sulle strade. In pratica uno ogni 3 giorni.


Peccato che i rimborsi, una volta espletate le pratiche, riguardino la metà dei cittadini interessati. Sempre l'anno scorso sono stati 51. Tradotto, solo un vicentino su 2 alla fine è stato ripagato del danno subito. L'ammontare degli esborsi è legato a numerose variabili e si aggira tra i 500 e i 1.000 euro pro capite. Quanto ai danni riportati sui marciapiedi nel 2015, le richieste di risarcimento sono state 15, in linea con quelli degli anni precedenti.
 

L'amministrazione comunale, tuttavia, dopo anni di rimborsi record, può tirare un sospiro di sollievo. Il premio annuale complessivo pagato da palazzo Trissino per le polizze assicurative è quasi dimezzato: dagli 840 mila euro del 2015, passerà, nel prossimo triennio, a 450 mila euro. Il risparmio sulla responsabilità civile, spiega l'assessore alle risorse economiche Michela Cavalieri, va considerato alla luce dell'andamento dei piccoli sinistri sotto la soglia della franchigia, rimasta invariata a 5 mila euro. In questi casi a pagare il danneggiato è direttamente il comune, con procedimenti che talvolta durano anni.


Solo nel 2015 la giunta ha fatto fronte a danni per un totale di 100 mila euro. Coperti quelli provocati involontariamente a terzi per morte, lesioni personali e danneggiamenti a cose e animali, compresi quelli derivanti «dalla proprietà, dalla conduzione, dall'uso o manutenzione del patrimonio comunale». La procedura burocratica è sempre la stessa. Le domande di rimborso vanno indirizzate al sindaco, descrivendo l'accaduto, allegando i referti medici e quantificando il danno con le spese sostenute. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino