Sorelline chiamano il 113 per maltrattamenti ma la verità è opposta

Sorelline chiamano il 113 per maltrattamenti ma la verità è opposta
VICENZA - Definirle “birichine” è poco le due sorelle di 14 e 12 anni, figlie di commerciati residenti in centro città, che per ripicca hanno chiamato il...

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VICENZA - Definirle “birichine” è poco le due sorelle di 14 e 12 anni, figlie di commerciati residenti in centro città, che per ripicca hanno chiamato il 113  per denunciare di essere state lasciate a casa da sole dai genitori. Una volante si è precipitata nell’abitazione indicata dalle ragazzine, dove gli agenti sono stati accolti dal padre che sconcertato dell’intervento ha dichiarato che quando lui e la moglie non sono in casa per motivi di lavoro le due figlie vengono lasciate in custodia alla nonna materna. Nella visita domiciliare gli agenti hanno scoperto una triste storia: la 14enne aveva da poco picchiato la madre con calci e pugni perché le aveva vietato l'uso del cellulare. Presente in casa la donna ha mostrato lividi ed ecchimosi su un braccio e sulle gambe provocati dalla figlia maggiore. È inoltre emerso che le due sorelle hanno chiamato il 113 per dispetto: i genitori in un rimprovero le avrebbero minacciate di condurle da parenti se non si fossero comportate bene. La non cristallina situazione familiare è stata segnalata dalla polizia ai servizi sociali del Comune che entreranno nel merito.
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Il Gazzettino