«Sindaco fascista»: il centro sociale Arcadia irrompe in consiglio comunale

I militanti del centro sociale Arcadia in sala consiliare
SCHIO - È stato un avvio di consiglio comunale movimentato quello delle 18.30 di ieri 3 maggio a palazzo Garbin per l’irruzione di una ventina di militanti del centro...

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SCHIO - È stato un avvio di consiglio comunale movimentato quello delle 18.30 di ieri 3 maggio a palazzo Garbin per l’irruzione di una ventina di militanti del centro sociale Arcadia di via Lago di Tovel che hanno distribuito un volantino di contestazione e srotolato uno striscione con la scritta "Valter Orsi: la banalità del male" per accusare il primo cittadino di essere un sindaco fascista, in quanto a fine aprile si è opposto alla richiesta di archiviazione emessa dal magistrato che segue il procedimento penale per l'occupazione abusiva dal 17 al 22 gennaio 2017 dei Chiostri di San Francesco di via Baratto. Di proprietà comunale l’edificio era stato occupato da parte di attivisti del centro sociale Arcadia per realizzare un punto di raccolta di indumenti e coperte da donare a indigenti. Ma anche per offrire di notte un tetto a quelli che vivono in strada.


«Siamo andati in consiglio comunale - spiegano da Arcadia - a dire che in una città mal governata ci sono dei responsabili ben precisi: il sindaco Orsi equipara le nostre iniziative verso i più emarginati alle vergognose iniziative razziste di Prima Noi contro l’arrivo dei richiedenti asilo. Siamo andati a dimostrare che Schio è un luogo accogliente e solidale». È stato un blitz di pochi minuti, concluso con la cacciata da parte di due agenti della polizia locale Alto Vicentino degli attivisti di Arcadia. I lavori del consiglio sono proseguiti senza intoppi come da ordine del giorno.
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Il Gazzettino