Sequestrata in Marocco, torna libero il fidanzato: «Mancano indizi gravi»

Sequestrata in Marocco, torna libero il fidanzato: «Mancano indizi gravi»
VICENZA - È stato scarcerato ed è tornato libero Hamid Chouichou, giovane marocchino arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di aver sequestrato a scopo di...

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VICENZA - È stato scarcerato ed è tornato libero Hamid Chouichou, giovane marocchino arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di aver sequestrato a scopo di estorsione la sua fidanzata, una ventenne di Vicenza, nata in Veneto da genitori marocchini, che si era recata nel Paese nordafricano per conoscere i genitori dell'uomo. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano, accogliendo la richiesta della difesa, rappresentata dal legale Amedeo Rizza. Il collegio di giudici, presieduto da Luisa Savoia, ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano su richiesta della Dda di Venezia, che ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri.


Secondo l'ipotesi dell' accusa, l'uomo avrebbe finto di voler invitare in Marocco la fidanzata per presentarle i futuri suoceri e poi in realtà l'avrebbe sequestrata chiedendo anche un riscatto di 70mila euro alla sua famiglia. La giovane, residente a Vicenza, stando alle indagini, era partita per il Marocco lo scorso 29 novembre e là sarebbe stata sequestrata da alcuni complici del marocchino. Il rapimento, poi, è stato denunciato in Italia dai familgiari della ragazza. Dopo la denuncia, il blitz degli investigatori italiani con l'aiuto delle forze dell'ordine marocchine a Fes in Marocco: la donna è stata liberata e due sequestratori sono stati arrestati.


Sulla base delle indagine successive, Chouichou è stato poi arrestato a Milano con l'accusa di essere l'ideatore e l'organizzatore del sequestro. Davanti al Riesame, però, il difensore ha sostenuto l'assenza «dei gravi indizi di colpevolezza» e i giudici lo hanno scarcerato. Per i giudici, come si legge nelle motivazioni della scarcerazione, «dalla lettura degli atti, ed in particolare dalle dichiarazioni rese» dalla giovane, dalla «sorella e dalla madre», pur «in presenza di elementi che chiamano in causa» il marocchino «quanto meno come soggetto a conoscenza di una vicenda che necessita di ulteriori approfondimenti, gli stessi non assumono la qualità di elementi gravemente indiziari in ordine alla sua partecipazione ad un sequestro di persona». Tra l'altro, il Riesame spiega che «la parte offesa non ha fornito elementi coerenti in ordine alla causale del rapimento, apparendo piuttosto singolare che il fidanzato abbia organizzato un sequestro di persona solo perché irritato da una richiesta pressante di conoscere i genitori». E la ragazza, sempre secondo i giudici, «non ha spiegato perché si sia determinata a recarsi in Marocco a conoscere i genitori del fidanzato pur risultando sposata con un suo amico». Inoltre la ragazza agli investigatori «riferiva che quando veniva liberata dalla polizia giudiziaria in Marocco i tre suoi sequestratori venivano tratti in arresto ma uno dei tre immediatamente scarcerato in quanto estraneo ai fatti». Alla sorella, però, «avrebbe riferito che al momento della liberazione uno dei tre si dava alla fuga».
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Il Gazzettino