«Troppi bimbi a scuola fuori comune» scontro insegnanti-giunta municipale Canti etnici, arrivano le tv Mediaset

La sede centrale del Comprensivo, la sindaco Olivo e la preside Chenet
ROMANO D'EZZELINO - (Cs) Covava sotto la cenere da un anno la polemica, si erano già sentite chiacchiere da bar a Natale scorso, ma adesso la cosa, approssimandosi le nuove...

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ROMANO D'EZZELINO - (Cs) Covava sotto la cenere da un anno la polemica, si erano già sentite chiacchiere da bar a Natale scorso, ma adesso la cosa, approssimandosi le nuove festività, torna d'attualità. E in municipio arrivano oggi per due collegamenti a livello nazionale le reti berlusconiane.


Nel palazzo comunale trasformato in un set l'inviata di Quinta Colonna di Rete 4 condotta da Paolo del Debbio registra ciò che probabilmente va in onda già stasera, e nel corso del pomeriggio ecco la diretta nientemeno che con Barbara D'Urso a Pomeriggio 5 sulla rete ammiraglia di Mediaset.

Il problema ufficiale riguarda i canti natalizi 2014, troppo interetnici e poco tradizionali nel senso veneto-italiano secondo una parte dell'opinione pubblica, ma pare anche che ci sia un evidente contrasto tra la scuola o una parte di essa, il Comprensivo di Romano d'Ezzelino diretto dalla preside Maria Luisa Chenet, e l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Rossella Olivo. In effetti una recentissima riunione tra la Olivo e gli amministratori, cioè la stessa sindaco con Massimo Ronchi e Francesca Filiaci, è finita a carte quarantotto. Mentre parlavano gli amminisratori, una ventina del centinaio di insegnanti del collegio docenti si è alzata e se ne è andata in evidente contrasto. Gli insegnanti hanno fatto sapere di essere indipendenti nelle loro scelte e non dover spiegare a nessuno il loro modo di insegnare. E questo è accaduto il 10 novembre. Poi il 19 c'è stato l'incontro con il consiglio d'Istituto e anche lì non tutto è tato tranquillo, ma almeno tutti hanno ascoltato tutti, a quanto si sa.

"Il fatto è - spiega Ronchi - che abbiamo dei dati, riguardanti le sole elementari, dai quali si evince che il 25 per cento dei bambini residenti a Romano va ad iscriversi a scuole fuori comune. Quindi vogliamo cercare di capire insieme se c'è un malessere di fondo, che in parte ci viene riportato dalle famiglie, su questa discasia tra scuola e residenti. E ci mancano i dati delle medie, ma io temo che peggiorino la situazione".

Naturalmente a voi questo trend non piace.
"Il Comune eroga circa 70 mila euro alla scuola - risponde Ronchi - e vuole capire come vengono utilizzati, mi sembra normale, e quali progetti vengono seguiti perché è evidente che c'è uno scollamento tra il centro culturale che è la scuola e i romanesi. Tutto qua".

Il presidente del consiglio d'istituto Sergio Nichele (appena decaduto per le nuove elezioni, in ogni caso è stato rieletto tra i rappresentanti), alpino di Sacro Cuore noto in paese per la sua lunga treccia, all'incontro con gli amministratori aveva difeso l'accoglienza agli stranieri. Ora è laconico: "Protestano per i canti dello scorso natale? Io dico una sola cosa, per una volta che si fa una cosa diversa, succede il pandemonio. Per fortuna che siamo in Europa!".

Ma lei come vede la situazione e questi contrasti? "Quando entra nelle associazioni e nella scuola la politica - aggiunge Nichele -, siamo finiti. Ora manca solo che appendano un cartello con scritto "Qui vietato entrare" agli arrivi in paese e magari anche davanti alle scuole".

La polemica sulle feste di Natale aperte agli stranieri e alle loro culture, dei presepi negati e delle tradizioni locali trascurate impazza un po' dappertutto. A Ponzano Veneto, ad esempio, l'amministrazione minaccia di tagliare i fondi alla scuola che ha tagliato la recita di Natale. Ovviamente i discorsi sono più complessi, ci sono sempre motivazioni e discussioni, ma il bersaglio grosso che arriva all'opinione pubblica è sempre lo stesso, ovvero la protesta latente contro la cosiddetta "invasione" e le modifiche alle nostre abitudini tradizionali.


Un anno fa lo spettacolo fu di canti interetnici arabi, africani, ebraici, asiatici, indaini eccetera, con alcune esibizioni anche della tradizone italiana. Ma il "Tu scendi dalle stelle" è stato considerato troppo poco da alcune famiglie rispetto al totale. Ora arrivano le televisioni e il polverone tende a diventare più intenso. Intanto il dirigente scolastico provinciale ha dichiarato alla stampa che vuole "indagare" i contenuti del concerto natalizio di quest'anno. Il giallo s'infittisce. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino