Petardo-bomba, presi i tre teppisti: il Comune si costituirà parte civile

Ingresso Labyirnth abbigliamento di via Garibaldi
SCHIO – Ieri sera, in poco più di una dozzina di ore di indagine investigativa, i carabinieri di via Maraschin hanno chiuso il cerchio attorno ai tre colpevoli del...

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SCHIO – Ieri sera, in poco più di una dozzina di ore di indagine investigativa, i carabinieri di via Maraschin hanno chiuso il cerchio attorno ai tre colpevoli del boato che a mezzanotte e un quarto (del 30 dicembre) ha svegliato centinaia di persone in centro storico che, impaurite per quello che sembrava lo scoppio di un ordigno, hanno telefonato ai centralini delle forze dell’ordine. Un episodio di teppismo in via Garibaldi fine a se stesso che ha indignato gli scledensi: a scoppiare non è stata una bomba carta, ma un petardo ad altra carica davanti al negozio di abbigliamento Labyritnt che ha lamentato la distruzione del decorativo albero di Natale davanti alla vetrina, anch'essa danneggiata. L’indagine da parte dei carabinieri del capitano Vincenzo Gardin, iniziata con la visione dei filmati di videosorveglianza su via Garibaldi, ha portato all’identificazione di una giovane donna 28enne di Vicenza e due ragazzi, entrambi magrebini. Per i tre che avevano sistemato il grosso petardo nell’albero di Natale del negozio Labyrinth è pronta una denuncia penale. Il sindaco Valter Orsi ha annunciato che il Comune di Schio potrebbe costituirsi parte civile nei confronti dei tre teppisti.
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Il Gazzettino