«Acqua alle rose e Gesù respira»: ragazzine gridano al miracolo S.Martino ricorda il veggente Baron

SCHIO – La realtà mariana di San Martino, attiva in città da 31 anni, è tornata a fare parlare per due episodi non nuovi: quelli dell’acqua...

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SCHIO – La realtà mariana di San Martino, attiva in città da 31 anni, è tornata a fare parlare per due episodi non nuovi: quelli dell’acqua profumata di rose che sgorga dalle varie fontane a disposizione dei pellegrini e della statua del Bambinello Gesù che respira, dilatando il torace. Fatti che sarebbero accaduti venerdì 26 agosto sotto gli occhi di una ventina di ragazze adolescenti (12-14 anni) arrivate sul colle di San Martino da Alto Adige, Austria e Germania per vivere alcuni giorni in ritiro spirituale, assieme a monsignor Hansjorg Rigger, noto teologo e decano dello “Studio teologico accademico” di Bressanone.

 

Venerdì mattina a profumare di rose, a dire delle adolescenti e di Rigger, è stata l’acqua che sgorga dalla fontana eretta all’ingresso del Cenacolo di preghiera di via Tombon, a sette cannelle che prelevano l’acqua direttamente dall’acquedotto pubblico. Altre volte nel corso degli anni, in altri luoghi del colle (come lungo la Via Crucis del Monte di Cristo) dalle fontanelle è uscita a più riprese acqua che venne definita, allora, con il medesimo profumo di rose. Fragranza che  da quasi 30 anni emana anche la croce in legno conservata al Cenacolo, che a suo tempo venne sottoposta a test scientifici che non trovarono spiegazione per il profumo.

Nel pomeriggio di venerdì la ventina di ragazze di lingua tedesca hanno assistito a un secondo fenomeno “straordinario”, quello della statua del Bambinello Gesù, collocata in una teca al Cenacolo, a respirare e muovere il torace. Una statua al centro di altri episodi discussi nel corso degli anni, come le cinque lacrimazioni: la prima il 28 dicembre 1987, l’ultima il 17 luglio 2000. Pure il Bambinello Gesù il 7 dicembre scorso, alla vigilia dell’Immacolata, avrebbe emanato per l’intera giornata lo stesso profumo di rose dell’acqua percepito dalle adolescenti.
 
Fatti che si ripetono a più riprese a San Martino, quasi routine per i responsabili del movimento mariano Regina dell’Amore, che non hanno mai parlato di “miracoli” ma di segni celesti mandati dal Cielo. «Diciamo che a San Martino ci si abitua a certi eventi e il profumo di rose – spiega Gino Marta, presidente dell’associazione Opera dell’Amore, braccio operativo del movimento mariano Regina dell’Amore – in molti di noi l’hanno sentito, in tempi e luoghi diversi rispetto all’ultimo caso. Diciamo che è rilevante la testimonianza di un teologo del livello di monsignor Hansjorg Rigger che, tempo addietro, dubbioso sui fatti di San Martino si è poi avvicinato alla nostra realtà studiando i messaggi di Maria al veggente Renato Baron (oltre un migliaio dal 25 marzo 1987 al 15 agosto 2004), scomparso il 2 settembre 2004. Studiando i messaggi monsignor Rigger ha dedotto che per l’altissimo livello teologo che esprimono non siano frutto di uomini».
 
Gli scettici non mancano, pare siano sono molti. «Pure a questo siamo abituati e alle loro argomentazioni; d’altra parte non abbiamo mai chiesto di crederci. I vari segni che si verificano a San Martino li riteniamo come una grazia dal Cielo e ci stanno dicendo che dobbiamo impegnarci sempre più. Le persone – conclude Gino Marta - che da più parti in numero elevato giungono da noi dicono che qualcosa stiamo facendo»,
 

Venerdì 2 settembre cade il 12. anniversario della scomparsa, all’età di 71 anni, del veggente Renato Baron e il movimento Regina dell’Amore lo ricorderà domani al Cenacolo con una veglia di preghiera alle 19 e una messa alle 19.30 e così domenica alle 16 presso la tensostruttura di via Tombon. La vicenda dei profumi di rosa e del bambinello che si muove accresce l'attesa per l'evento. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino