Tentano di rubare e poi si fingono potatori: sgominata banda romena

Un momento della conferenza stampa dei carabinieri
SAREGO - Hanno tentato di rubare in un casa di Sarego, salvo poi fingersi potatori di piante, con tanto di tuta addosso e attrezzi del mestiere in mano. Ma alla fine sono stati...

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SAREGO - Hanno tentato di rubare in un casa di Sarego, salvo poi fingersi potatori di piante, con tanto di tuta addosso e attrezzi del mestiere in mano. Ma alla fine sono stati arrestati dai carabinieri di Vicenza e di altre stazioni, capaci di sgominare una banda composta da romeni incensurati. La vicenda è iniziata attorno alle 12 di ieri in via Grotte, dopo l'allarme lanciato da un uomo, che ha notato strani movimenti nella proprietà del vicino di casa. A quel punto ha allertato il 112 che ha inviato sul posto una pattuglia della stazione di Lonigo, poi raggiunta dai colleghi di Brendola e del nucleo operativo radiomobile del capoluogo.


L'Arma, i primi quattro arrestati
e i loro arnesi da "agricoltori"

Una volta sul posto i militari hanno trovato un quartetto al lavoro sui campi ma tutti avevano le tute perfettamente pulite e quindi per loro è scattato l'arresto per tentato furto in concorso. A finire nei guai Cristian Bercianu, 38 anni, e altri tre giovanissimi: il fratello Iosif, 22 anni, Gabriel Cretu, pure 22enne e Stefan Mugurel, 19 anni. Tutti e quattro risultano senza fissa dimora e, come detto, sono sconosciuti alle forze dell'ordine: non è escluso che, visti i vestiti che indossavano, possano aver lavorato in nero di recente nelle campagne vicentine.

Qualche ora dopo è emerso la presenza di un quinto componente, pure romeno, C.S., 25 anni, residente a Monteforte d'Alpone (Verona), dopo la segnalazione della titolare del "Bar Sport" di Sarego che ha dichiarato di aver visto entrare nel suo locale attorno alle 13. Anche lui, poi rintracciato successivamente, dovrà rispondere dello stesso reato. Il quintetto è stato giudicato con rito direttissimo nel pomeriggio di oggi: dopo l'udienza di convalida sono stati scarcerati, ma per tutti e cinque è scattato il divieto di dimora nella provincia di Vicenza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino