ROSA' - Stop alle slot. È quanto sta tentando di mettere in atto l'amministrazione comunale di Rosà con la limitazione degli orari di apertura delle sale...
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«Quando è a repentaglio la salute dei cittadini non si può nicchiare ed aver paura di perdersi nella burocrazia o di eventuali ricorsi. Noi sindaci – spiega il primo cittadino Paolo Bordignon - ci sentiamo soli a combattere questa piaga sociale che colpisce i più deboli e distrugge intere famiglie attivando una serie di situazioni che possono giungere a veri atti criminosi. Prevenzione prima di tutto ma anche limiti precisi. Nessuna scelta calata dall’alto, questa ordinanza è frutto di un percorso che abbiamo fatto anche con le categorie economiche interessate».
Un fenomeno, quello del gioco d’azzardo patologico, che nel Bassanese, dai dati in possesso dell’Ulss 3 al 2012, vede giocati in un anno più di 50 milioni di euro nei circa 80 esercizi (con 18 sale slot aperte h 24). Alla luce dei numeri e delle percentuali di comportamenti a rischio, si stima che nel territorio dell’Ulss 3 sono presenti circa 1400 giocatori d’azzardo patologici (16 milioni in Italia con 900 mila persone da considerare a rischio di dipendenza). Il consiglio comunale, inoltre, ha prima tracciato un raggio di protezione di 300 metri per l'apertura di nuove sale dai luoghi sensibili quali scuole, chiese e punti di ritrovo, per poi dare il suo supporto all’ordinanza del sindaco che sferra così un attacco diretto a questo grave fenomeno sociale, andando contro corrente rispetto la liberalizzazione degli orari degli esercizi pubblici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino