ASIAGO - Una fibula prodotta in età arcaica, compresa presumibilmente tra il primo e secondo secolo dopo Cristo, è stata rinvenuta nei giorni scorsi nei...
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“Possiamo datare la fibula – afferma Anna Dalla Vecchia, responsabile del Museo Archeologico di Santorso – tra il 1° e 2° secolo dopo Cristo. Ricordiamoci che la Val d’Assa era zona di passaggio tra Trentino e pianura; in loco è certificata la presenza di forni per la fusione dei metalli, che tuttavia non venivano estratti qui, ma giungevano già in pani dai territori più a nord rispetto ai Sette Comuni. È certamente un bell’oggetto, particolare per la sua lavorazione. Solo da approfondite analisi potremo capire se gli abbellimenti sull’arco sono frutto di fusione o cesellatura. Sorprende forse il suo buono stato di conservazione, poiché l’ardiglione è davvero sottile, in molti altri casi risulta spezzato o mancante”.
Valutazioni che si discostano lievemente dall’analisi di Michele Busato, presidente ed ispettore onorario del MiBACT per l'Archeologia dell'Alto Vicentino: “Sposterei più avanti la datazione dell’oggetto; nel nostro territorio tali fibule compaiono nel III° sec. d.C. e si intensifica la loro distribuzione nel IV sec. d.C. Conoscendo gli altri rinvenimenti limitrofi (Sarcedo – Caltrano - Cogollo del Cengio – Chiuppano - Piovene Rocchette) io sarei più propenso per il IV sec.”. A quanto mi risulta dalle immagini che ho potuto visionare, direi che sembra gemella, se non identica, di una proveniente dal territorio di Caltrano, rinvenuta una quindicina di anni fa”.
È auspicabile che, dopo lo studio da parte di tecnici e archeologi, il reperto torni in Altopiano, esposto tra gli oggetti che rappresentano la storia dei Sette Comuni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino