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«Siamo entrati al ristorante per prenotare un addio al celibato per trenta persone, ma - si legge nella missiva - dopo avere visto un cane bastardo girare per la sala e il bar ci siamo guardati in faccia e siamo usciti senza profferire parola. Abbiamo prenotato nel locale vicino, privo di luridi animali a girare per la sala». Una lettera sconcertante per Marta Benetti che non ricorda il passaggio del possibile cliente intenzionato a prenotare una festa di "addio al celibato". Nella lettera gli autori della contestazione hanno pure indicato il preventivo per la cena stilato dal vicino locale: 1.040 euro. È piccata la replica di Marta Benetti.
«Sono i mille euro persi nel migliore dei modi in vita mia, perchè nel mio locale gli animali sono ammessi. Non è vero che la mia Ariel gira libera per la sala e la cucina: abito sopra il ristorante ed è li che Ariel rimane, salvo quando in chiusura del locale la faccio scendere. Sono vicina all'età si 40 anni ed è una vita che lavoro nella ristorazione, conosco le normative sanitarie nel mio campo professionale».
Quindi Ariel non gira per la cucina a perdere pelo, non salta sulle sedie e non infastidisce i clienti?
«Macchè, pur pesando 20 chili Ariel è timida, non avvicina le persone sconosciute. Su questa vicenda - conclude Marta Benetti - ho ricevuto con piacere la solidarietà da associazioni animaliste di varie parti d’Italia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino