Prostituzione, invasione di romene ma a pagare le multe sono i clienti

Il pannello stradale che avvisa clienti e prostitute
VICENZA - Meno di mille multe in un anno. Restano alte, anche se in calo, le contravvenzioni nei confronti di prostitute e clienti. A Vicenza la lotta al mercato del sesso...

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VICENZA - Meno di mille multe in un anno. Restano alte, anche se in calo, le contravvenzioni nei confronti di prostitute e clienti. A Vicenza la lotta al mercato del sesso sta producendo i primi, timidi effetti. La conferma arriva dall'assessore alla sicurezza Dario Rotondi il quale parla di dati in miglioramento, anche se l'amministrazione su questo fronte non intende abbassare la guardia. La prostituzione, del resto, è un fenomeno diffuso e difficile da estirpare.


Due i problemi principali. Il primo è di ordine pubblico: molte lucciole, vista la difficoltà ad esercitare in strada, si sono spostate in appartamento. In secondo luogo, aggiunge l'assessore, va ricordato che le prostitute non pagano i 500 euro di multa, a differenza del cliente che estingue subito il debito. "E fa pubblicità negativa alla zona in cui è stato sorpreso - prosegue Rotondi - Questo ci aiuta nella prevenzione".

Cambia il mercato del sesso e cambia la nazionalità di chi opera. Un tempo sulle strade si vedevano soprattutto giovani africane di colore. Ora non più. La maggioranza parla romeno. "Per questo motivo dico che queste, una volta pizzicate, dovrebbero tornare a casa, anche se sono cittadine comunitarie - osserva l'assessore -. Per rimanere in Ue dovrebbero avere un'attività regolare, tassata, altrimenti andrebbero rimpatriate". Sempre molto presenti transessuali e minori.

Una cosa è certa. Prostituirsi in città è diventato complicato. L'area rossa è dappertutto, eccetto in zona industriale. La parte non vietata occupa appena l'1% del territorio comunale. "I controlli non sono aumentati - conclude l'assessore -. Nel 2014 erano stati fatti servizi specifici in concomitanza con la modifica dell'ordinanza antiprostituzione. Gli interventi venivano effettuati tutte le sere, ma non si poteva andare avanti così all'infinito. Mi risulta tuttavia che a Vicenza si elevino più sanzioni che nel resto del Veneto". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino