BASSANESE -. «La situazione del Brenta è molto preoccupante e la stiamo monitorando continuamente per cercare di contenere i danni di questa prolungata...
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Il fiume, fantasma di se stesso
«Abbiamo preso contatto con il Consorzio Brenta, con l’Enel, la diga del Corlo e lo sbarramento di Mignano per scongiurare che il Brenta non subisca un ulteriore abbassamento e venga garantito il minimo vitale per salvaguardare la fauna fluviale. Dal momento che i terreni agricoli in questo periodo non necessitano di irrigazione, è stato chiuso il canale di Rosà».
Data la scarsità di acqua sono state «sospese le periodiche immissioni ittiche - conclude Lubian - e sono state allertate delle squadre di volontari per il recupero del pesce in caso la situazione dovesse peggiorare o comunque di segnalazioni di necessità d’intervento». Per la mancanza di precipitazioni, oltre al problema ambientale e la preoccupazione per la fauna fluviale, è stato segnalato dal Servizio Forestale Regionale in molti comuni vicentini e in particolare nel mandamento bassanese «lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi», con l’avvertimento alla cittadinanza sollecitato dal Coordinamento Brenta Monte Grappa di rispettare i divieti previsti dalla vigente normativa per non incorrere in multe salate.
Nei giorni scorsi per il perdurare della situazione climatica di particolare siccità il Consorzio di bonifica “Brenta” ha dovuto programmare a partire da martedì 27 dicembre la messa in asciutta straordinaria della Roggia Rosà e sue derivate (principalmente rogge Balbi e Munara) dalla presa del Canale Medoaco a Bassano del Grappa, fino ai territori di Cassola, Loria, Rosà, Rossano Veneto, Tezze sul Brenta e Cittadella. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino