VICENZA - Ordini lavorati "a mano", registri su un file excel senza password, che potevano essere modificati da qualsiasi dipendente, tempi di lavorazione lunghi....
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«La mancata effettuazione» degli interventi per gestire adeguatamente l'operatività di compravendita delle azioni con una procedura informatica «e il mancato aggiornamento della normativa interna hanno inevitabilmente contribuito a incrementare il rischio di una non corretta gestione delle richieste di cessione da parte della clientela». È appunto quanto si legge in un audit del gennaio 2016, consultato dall'Ansa, commissionato dal consigliere delegato Francesco Ioro sul sistema di compravendita dei titoli della banca prima della trasformazione in spa. L'audit mette in evidenza come le criticità, già emerse nel 2011 e formalmente messe nere su bianco nel 2012, fossero state affrontate già in un cda del 9 luglio 2013 dove una prima serie di misure fu illustrata ai consiglieri e all'allora presidente Gianni Zonin da Adriano Cauduro, all'epoca vice direttore generale e unico dei 4 vice direttori dell'epoca ancora nel gruppo con l'incarico di dg della controllata Banca Nuova.
Cauduro, da molti indicato come vicino al presidente Zonin, ricordò come la banca avesse la facoltà e «non l'obbligo» di riacquistare le proprie azioni.
Il Gazzettino