Compravendita di azioni "a mano", senza password: così gestiva BpVi Falle nel sistema già note dal 2011

Compravendita di azioni "a mano", senza password: così gestiva BpVi Falle nel sistema già note dal 2011
VICENZA - Ordini lavorati "a mano", registri su un file excel senza password, che potevano essere modificati da qualsiasi dipendente, tempi di lavorazione lunghi....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VICENZA - Ordini lavorati "a mano", registri su un file excel senza password, che potevano essere modificati da qualsiasi dipendente, tempi di lavorazione lunghi. L'analisi impietosa del sistema di compravendita delle azioni della Popolare Vicenza prima della trasformazione in spa è contenuta in un audit interno del gennaio 2016 commissionato dal consigliere delegato Francesco Iorio e consultato dall'Ansa. Nel rapporto si rilevano «diversi punti di criticità» nel sistema sebbene se ne fossero rilevate le falle sin dal 2011, e nonostante già il cda del luglio 2013 avesse avviato un'analisi per un nuovo sistema informatico.


«La mancata effettuazione» degli interventi per gestire adeguatamente l'operatività di compravendita delle azioni con una procedura informatica «e il mancato aggiornamento della normativa interna hanno inevitabilmente contribuito a incrementare il rischio di una non corretta gestione delle richieste di cessione da parte della clientela». È appunto quanto si legge in un audit del gennaio 2016, consultato dall'Ansa, commissionato dal consigliere delegato Francesco Ioro sul sistema di compravendita dei titoli della banca prima della trasformazione in spa.  L'audit mette in evidenza come le criticità, già emerse nel 2011 e formalmente messe nere su bianco nel 2012, fossero state affrontate già in un cda del 9 luglio 2013 dove una prima serie di misure fu illustrata ai consiglieri e all'allora presidente Gianni Zonin da Adriano Cauduro, all'epoca vice direttore generale e unico dei 4 vice direttori dell'epoca ancora nel gruppo con l'incarico di dg della controllata Banca Nuova.


Cauduro, da molti indicato come vicino al presidente Zonin, ricordò come la banca avesse la facoltà e «non l'obbligo» di riacquistare le proprie azioni. In quell'occasione il cda approvò la proposta di revisione delle modalità di gestione avvalendosi anche di un parere legale. Il comitato esecutivo a febbraio 2014 autorizzò poi l'avvio delle attività delle procedure informatiche delegando il dg e il vice dg in tal senso. A gennaio e quindi marzo 2015 quindi il cda approvò le nuove policy, Quindi a marzo venne ipotizzato il coinvolgimento di un soggetto terzo, l'Icbpi con il ruolo di esecutore degli ordini. Progetto che poi con l'arrivo dei nuovi vertici e la trasformazione in spa venne abbandonato.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino