Ora è all'Ipab la ladra dell'ospedale, costerà fino a 2400 euro al mese Turra: «La cureremo e vigileremo»

Il presidente dell'Ipab Lucio Turra
VICENZA - «Ospiti come la nomade ne abbiamo già avuti. Non è una novità. Ricordo che al nostro interno abbiamo casi difficili. C'è anche un...

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VICENZA - «Ospiti come la nomade ne abbiamo già avuti. Non è una novità. Ricordo che al nostro interno abbiamo casi difficili. C'è anche un reparto di malati psichici». La nomade in questione è la donna di 47 anni dimessa dall'ospedale dopo 9 mesi di degenza. Di lei in città si parla molto, sia per costi che il sistema sanitario ha sostenuto per le cure - è paraplegica, si muove con una carrozzina -, sui cinquecento euro al giorno, per nove mesi di fila, sia per i furti commessi al San Bortolo, con conseguenti denunce da parte della polizia. 


Ora la donna è stata ricoverata all'Ipab di Vicenza, ente che si occupa dell'assistenza agli anziani. «Nei primi due mesi la permanenza in istituto costerà 2 mila euro al mese, poi 2.400. A sborsarli sarà l'Ulss 6 - precisa il presidente Lucio Turra -. I furti? E' un altro problema e non mi interessa. Siamo chiamati a occuparci della salute di una persona e lo faremo, anche se mi auguro che si trovino soluzioni alternative».

Tra queste ultime, il presidente cita le case famiglia. «Qualcuno ringrazi l'Ipab per quello che sta facendo. Altro che ladra - prosegue -. Ci siamo presi carico di una problema che è di tutta la società. La paura degli altri ospiti? Non ho avuto segnalazioni. Troveremo il modo per sorvegliare la persona».

Insomma, il numero uno del complesso di contra' San Pietro getta acqua sul fuoco delle polemiche e rilancia: «La signora ha fatto quello che ha fatto, è senza dimora e non è iscritta all'anagrafe, ma le nostre sono strutture protette e addestrate. Tuttavia non è giusto che la gente sappia. E' una questione di privacy».

Sui tempi di ricovero, Turra è prudente: «Non li conosciamo. Ora la donna è in un reparto per non autosufficienti. Credo che questo caso si potrà risolvere con l'ospedale di comunità che verrà inaugurato presto a Monte Crocetta». Quanto al possibile commissariamento - legato al caso dei vermi scoperti sul letto di un paziente - Turra spiega che con ogni probabilità non ci sarà, anche se per ora «mancano le carte».


Infine sulla protesta dei sindacati delle Usb per l'affidamento della gestione di tre centri diurni - Trento, Bachelet e villa Rota Barbieri - alla società Ipark che si occupa del centro di Parco città, il presidente precisa: «I revisori dei conti ci hanno richiamato e raccomandato di non assumere nuovi servizi se non c'è integrale copertura dei costi. Saranno indetti nuovi concorsi e saranno assunte persone. Questo è positivo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino