VICENZA - «L'ampliamento della base Usa sfratterà la tangenziale». Non c'è pace per l'ex Dal Molin. A pochi giorni dalla scadenza dei termini...
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Dopo le proteste del popolo No Dal Molin per la realizzazione della “Del Din”, andate in scena la sera delle elezioni americane, ecco quelle dei Cristiani per la pace, i quali puntano il dito contro i lavori in corso alla base. Lavori di allargamento che, aggiungono, suonano il de profundis per la tangenziale, la bretella di 5 km per 87 milioni di euro destinata a collegare il Villaggio del Sole e il Moracchino e ad alleggerire il traffico all'Albera. «In soli due anni gli americani hanno costruito la caserma - accusano - Molto diversa la situazione del parco della pace. A quasi 5 anni dall'atto di concessione, la bonifica non è stata ancora conclusa e i costi nel frattempo sono schizzati».
Insomma, se il 14 novembre è l'ultimo giorno utile per prendere visione del progetto preliminare della maxi area verde, il dibattito attorno al futuro della zona appare tutt'altro che chiuso. Anzi, la questione è anche sotto la lente d'ingrandimento dei commissari dell'Unesco, che nelle prossime settimane saranno chiamati a valutare, assieme all'amministrazione comunale, la compatibilità di strutture come la “Del Din” e l'ex Cotorossi di Borgo Berga con la prestigiosa lista di cui Vicenza e le sue ville fanno parte da oltre 20 anni. Al centro delle polemiche, infine, il problema della fognatura di via Sant'Antonino. «Chi la pagherà? - si chiedono i Cristiani per la pace - Gli americani?». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino